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La deforestazione in Amazzonia è responsabile del 75% della riduzione delle piogge stagionali

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La deforestazione in Amazzonia è responsabile del 75% della riduzione delle piogge stagionali

Un recente studio pubblicato su Nature Communications dimostra che la deforestazione ha causato circa il 75% della riduzione delle precipitazioni durante la stagione secca in Amazzonia dagli anni ’80 a oggi. L’indagine ha analizzato 35 anni di dati climatici e satellitari, fornendo prove concrete sul ruolo predominante del disboscamento nella modifica del clima regionale.

L’importanza della foresta amazzonica

La foresta amazzonica si estende per circa 5 milioni di chilometri quadrati e rappresenta la più vasta foresta pluviale tropicale del pianeta. È essenziale per la regolazione dei cicli dell’acqua, del carbonio e dell’energia, oltre a essere un habitat chiave per milioni di specie. Tuttavia, negli ultimi decenni, alcune aree hanno smesso di assorbire anidride carbonica, diventando fonti nette di emissioni a causa della deforestazione e della crescente siccità.

Lo studio

Il team di ricerca guidato da Marco A. Franco, dell’Università di San Paolo, ha esaminato 29 aree della cosiddetta “Amazzonia Legale” brasiliana tra il 1985 e il 2020. Lo studio ha preso in considerazione variabili chiave come: temperatura massima superficiale, precipitazioni stagionali e concentrazioni atmosferiche di metano (CH₄) e anidride carbonica (CO₂).

Grazie a un modello statistico parametrico, i ricercatori sono riusciti a distinguere gli effetti locali della deforestazione da quelli del riscaldamento globale.

I risultati principali

Le analisi hanno evidenziato alcuni trend allarmanti:

Le piogge nella stagione secca sono diminuite in media di 21 mm per stagione, di cui il 74,5% direttamente attribuibile alla deforestazione.

La temperatura massima è aumentata di circa 2 °C in 35 anni. La deforestazione ne ha causato circa lo 0,4 °C.

Le variazioni nei livelli di CO₂ e CH₄ sono quasi interamente dovute a fonti globali, e non locali.

Gli effetti climatici sono più intensi nelle fasi iniziali della deforestazione, anche con perdite di copertura forestale del 10–40%.

Amazzonia più calda e arida

Se i ritmi di deforestazione registrati tra il 2016 e il 2020 continueranno, entro il 2035 l’Amazzonia potrebbe subire: un ulteriore aumento della temperatura di 0,62 °C, una riduzione aggiuntiva delle piogge di 7,3 mm per stagione secca, un incremento totale, rispetto al 1985, di 2,64 °C e una perdita di 28,3 mm di pioggia per stagione.

Questi cambiamenti potrebbero trasformare intere zone della foresta in ambienti simili al Cerrado o, nei casi più estremi, alla semi-arida Caatinga brasiliana.

Implicazioni globali della crisi amazzonica

La riduzione delle piogge e l’aumento delle temperature compromettono la capacità della foresta di mantenere il proprio equilibrio idrico. Questo ha ripercussioni non solo sulla biodiversità e sulle comunità locali, ma anche sulla stabilità del clima globale. La foresta amazzonica è infatti connessa ai sistemi monsonici sudamericani e alla circolazione atmosferica su scala planetaria.

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