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Deforestazione, Wwf: “Parlamento Ue volta le spalle alle foreste e affossa l’EUDR”

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Deforestazione, Wwf: “Parlamento Ue volta le spalle alle foreste e affossa l’EUDR”

A pochi giorni dalla chiusura della COP30, l’Unione europea compie un passo indietro significativo nella lotta alla deforestazione. Il Parlamento europeo ha infatti votato per riaprire il dossier sull’EUDR, il Regolamento contro la deforestazione importata, introducendo modifiche che ne indeboliscono la portata e accrescono l’incertezza normativa, in particolare con l’esclusione dei prodotti stampati come giornali e libri.

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Secondo il WWF, questa decisione rischia di compromettere l’efficacia di un regolamento che avrebbe dovuto rappresentare uno dei capisaldi dell’impegno europeo nella tutela delle foreste e nella mitigazione dei cambiamenti climatici. L’organizzazione denuncia un processo di deregolamentazione avviato dalla Commissione von der Leyen e alimentato dalle pressioni di alcuni Stati membri, tra cui l’Italia, oltre che da lobby e grandi gruppi industriali.

“Quello che era nato come un problema informatico si è trasformato in una situazione caotica e ingestibile, a discapito degli ecosistemi forestali e delle aziende più virtuose che hanno investito per adeguarsi al Regolamento”, afferma Bernardo Tarantino, Specialista Affari Europei e Internazionali del WWF Italia. “La Commissione deve intervenire subito e porre fine a questa deriva che mina l’integrità degli ecosistemi forestali, fondamentali per la salute e il benessere di tutti.”

La Commissione europea aveva inizialmente segnalato difficoltà tecniche legate alla piattaforma di tracciabilità dell’EUDR. Tuttavia, invece di concentrarsi sulla risoluzione del problema, ha aperto la porta a semplificazioni e deroghe che hanno spinto Consiglio e Parlamento ad annacquare ulteriormente la norma. Le istituzioni europee hanno così chiesto una revisione del regolamento ancor prima della sua piena entrata in vigore, una mossa giudicata prematura e priva di basi empiriche.

Dopo la COP30 di Belém, nel cuore dell’Amazzonia, il WWF sottolinea l’incongruenza dell’atteggiamento europeo: “È come se in Europa e in Italia si continuasse a credere di avere tempo. Ma non è così”, prosegue Tarantino. “La distruzione dell’Amazzonia e di altri ecosistemi cruciali sta già compromettendo la stabilità climatica, la biodiversità, la resilienza economica e la salute di tutti noi.”

Il WWF respinge anche la giustificazione della “competitività”, definendola miope e infondata. Non ci sono evidenze che posticipare o indebolire l’EUDR favorisca le imprese. Al contrario, molte aziende hanno già investito per rendere sostenibili le proprie filiere e ora si trovano penalizzate rispetto a chi non ha agito con la stessa responsabilità.

Per l’associazione ambientalista, la decisione del Parlamento europeo è una fuga dalle responsabilità che graverà sulle generazioni future. Il WWF chiede alla Commissione di bloccare immediatamente lo smantellamento dell’EUDR e dell’Omnibus Ambientale previsto nelle prossime settimane e di riportare la normativa sulla deforestazione verso la traiettoria originaria, respingendo ogni ulteriore tentativo di indebolimento delle politiche climatiche ed ecologiche.

L’organizzazione conclude ricordando che la credibilità dell’Europa nella lotta globale alla deforestazione dipende dalla capacità di mantenere impegni ambiziosi e coerenti.

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