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Giornata Mondiale Desertificazione: 40% dell’Europa a rischio siccità

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Giornata Mondiale Desertificazione: 40% dell’Europa a rischio siccità

Il 17 giugno si celebra la Giornata Mondiale contro la Desertificazione e la Siccità, una ricorrenza istituita dalle Nazioni Unite per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla lotta contro il degrado del suolo e la gestione sostenibile delle risorse naturali. In occasione di questa giornata, il WWF ribadisce con forza la necessità di combattere le cause di desertificazione, migliorare la gestione delle risorse idriche e fermare il consumo del suolo, al fine di garantire un futuro sostenibile per il Pianeta. Nonostante le soluzioni siano chiare, manca ancora la volontà politica e la cooperazione necessaria per affrontare una crisi che minaccia la stabilità ecologica e sociale a livello globale.

Cos’è la desertificazione e come influisce sull’umanità

La desertificazione è un processo di degrado del suolo che trasforma terreni fertili in aridi e improduttivi, principalmente a causa delle attività umane come l’agricoltura intensiva e la deforestazione. Questo fenomeno minaccia la sicurezza alimentare e aggrava le disuguaglianze sociali e economiche. I dati indicano che circa 1,6 miliardi di ettari di terra sono stati degradati nel mondo, con impatti diretti su 3,2 miliardi di persone. In Italia, anche alcune regioni sono vulnerabili a questo fenomeno.

Le cause della siccità

La siccità, sempre più frequente e grave, è causata dalla combinazione di variabilità climatica naturale, cambiamento climatico indotto dall’uomo e cattiva gestione delle risorse idriche. La desertificazione si estende principalmente alle zone aride, ma anche in Italia si riscontrano aree a rischio. Secondo il Panel Intergovernativo sul Cambiamento Climatico (IPCC), la siccità sta aumentando su scala globale, con effetti devastanti per le persone e gli ecosistemi.

Impatto della siccità in Europa e Italia

Nel 2023, oltre il 40% dell’Europa è stata colpita dalla siccità, con regioni che si pensavano immuni da questo fenomeno, come il Regno Unito e la Francia settentrionale. L’Italia, purtroppo, non è esente, con alcune aree particolarmente vulnerabili, come la Sicilia. Qui, la gestione delle risorse idriche è problematica, con invasi non funzionanti e una rete idrica inadeguata, aggravata dalla scarsità d’acqua.

Politiche di adattamento

Il Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici, approvato nel 2023, è ancora privo di attuazione concreta. Nonostante l’urgenza della situazione, la Legge di Bilancio non prevede misure per implementare questo piano. Il WWF sottolinea l’importanza di politiche intersettoriali, con un focus particolare sulla gestione del bilancio idrico e sul risparmio della risorsa.

Gestione dell’acqua

L’acqua è una risorsa sempre più scarsa, e la sua gestione sostenibile è cruciale. Le politiche dovrebbero prevedere una ripartizione equa della risorsa tra i settori civile, agricolo e industriale. In particolare, il risparmio idrico, la manutenzione delle infrastrutture e il rispetto del deflusso ecologico nei corsi d’acqua sono essenziali per garantire un approvvigionamento sufficiente e sostenibile.

Consumo del Suolo

In Italia, il consumo del suolo continua a crescere, con circa 20 ettari al giorno di terreni naturali e agricoli consumati. Questo processo accelera la perdita di biodiversità, incrementa il rischio di siccità e aumenta la vulnerabilità alle piogge estreme. Il WWF richiama all’adozione di una legge sul consumo di suolo, mirata a proteggere le aree naturali e a promuovere il recupero delle aree degradate.

La soluzione

Una soluzione concreta al consumo del suolo è il principio del “bilancio zero”, che prevede di non utilizzare nuove terre e di riqualificare quelle già urbanizzate o degradate. Secondo l’ISPRA, nelle aree urbane italiane esistono oltre 310 km² di edifici non utilizzati, pari a una superficie grande come Milano e Napoli messe insieme. Recuperare queste aree per adattarsi ai cambiamenti climatici sarebbe una mossa vincente.

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