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Kyoto Club e Legambiente: “La direttiva Case Green va recepita subito”

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Kyoto Club e Legambiente: “La direttiva Case Green va recepita subito”

Kyoto Club e Legambiente lanciano un appello al Parlamento e al Governo affinché venga recepita rapidamente la Direttiva europea sull’efficientamento energetico degli edifici, nota come direttiva Case Green (EPBD IV). Le due organizzazioni ambientaliste chiedono che la misura venga inclusa nella Legge di delegazione europea 2025 (C. 2574), attualmente in discussione.

La direttiva è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea a maggio 2024 e prevede che tutti gli Stati membri la recepiscano entro maggio 2026. Un eventuale ritardo da parte dell’Italia potrebbe esporre il Paese a una procedura d’infrazione da parte della Commissione europea, con possibili conseguenze sul piano economico e politico.

Opportunità per il Paese

Secondo Sergio Andreis, Direttore esecutivo di Kyoto Club, la direttiva Case Green non è solo un obbligo normativo, ma anche un’opportunità concreta per ridurre i consumi energetici, accelerare la transizione ecologica e tagliare le bollette delle famiglie italiane. Le risorse, sottolinea Andreis, esistono già: dai fondi europei come il Piano Sociale per il Clima, il PNRR, REPowerEU e i fondi di coesione, fino agli strumenti nazionali come gli incentivi fiscali modulati in base al reddito, fondi rotativi e nuove soluzioni di finanziamento.

Quello che manca, secondo Kyoto Club, è un coordinamento efficace a livello politico, insieme a una semplificazione burocratica e a una strategia informativa capillare per rendere i cittadini consapevoli dei vantaggi della riqualificazione energetica.

Riqualificare gli edifici: il divario tra obiettivi e realtà

Legambiente, attraverso le parole di Katiuscia Eroe, Responsabile energia dell’associazione, evidenzia l’enorme distanza tra gli obiettivi fissati dalla direttiva e la realtà operativa del settore edilizio italiano. Per centrare gli obiettivi europei al 2030, l’Italia dovrebbe intervenire su circa 6,1 milioni di edifici, ovvero oltre 870.000 all’anno. Al momento, però, il ritmo di riqualificazione è otto volte inferiore.

Con questi numeri, l’obiettivo del 2030 verrebbe raggiunto solo nel 2090, con sessant’anni di ritardo. Una situazione che non solo mette a rischio gli impegni climatici assunti, ma danneggia anche la competitività del comparto edilizio, rallentando l’innovazione tecnologica e la creazione di posti di lavoro qualificati.

Perché inserire subito la direttiva nella Legge di delegazione europea

L’inserimento tempestivo della direttiva Case Green nella Legge di delegazione europea 2025 è quindi, secondo Kyoto Club e Legambiente, una priorità strategica. Non solo per evitare le sanzioni previste in caso di mancato recepimento, ma anche per dare un segnale chiaro sulla direzione che l’Italia intende prendere in tema di transizione ecologica.

La richiesta delle due associazioni punta a mettere il tema al centro del dibattito parlamentare, affinché le risorse già disponibili possano essere attivate con tempestività e in modo coordinato. Il rischio, in caso contrario, è quello di un ulteriore ritardo e di un danno per l’ambiente, l’economia e le famiglie.

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