Divieto Ue smalti, attenzione a chi usa le scorte con le sostanze tossiche
Oggi entra in vigore il regolamento UE 877/2025 che vieta due sostanze chimiche, il TPO e il DMTA, comunemente usate in moltissimi smalti semipermanenti. Queste sostanze, gli acrilati, utilizzate per fissare il gel e migliorarne l’adesione, sono state classificate come cancerogene e tossiche per la fertilità e lo sviluppo del feto. Per questo motivo, non solo è vietata la loro immissione sul mercato, ma anche il loro utilizzo, senza alcuna eccezione.
Cosa cambia per i consumatori e i centri estetici
Il divieto è immediato e non fa sconti: anche i prodotti già acquistati o aperti prima del 1° settembre non possono più essere utilizzati.
- Per i consumatori: Se hai a casa smalti semipermanenti contenenti TPO o DMTA, non puoi più usarli. La normativa europea stabilisce che questi prodotti devono essere smaltiti come rifiuti speciali. Non buttarli nei normali rifiuti domestici, ma rivolgiti all’isola ecologica del tuo Comune per chiedere indicazioni precise sullo smaltimento.
- Per i centri estetici: La normativa vale anche per i professionisti del settore. I centri che continueranno a servirsi di questi cosmetici rischiano pesanti sanzioni, con multe che in Italia vanno da 2.000 a 15.000 euro, oltre a possibili pene detentive fino a due anni. Anche le scorte rimaste in giacenza devono essere smaltite come rifiuti speciali, a carico dei titolari.
Consumerismo: “Chiedete trasparenza, non esitate a denunciare”
Ma come può un cliente essere certo che, per esaurire le giacenze, i centri estetici non usino comunque prodotti non conformi? La risposta sta nella consapevolezza e nella vigilanza.
L’associazione Consumerismo, tramite il suo presidente Luigi Gabriele, ha espresso una posizione chiara: “Il divieto è un passo importante per la tutela della salute, ma il rischio concreto è che alcuni centri estetici tentino di smaltire le scorte continuando a utilizzarle sulle clienti”. Gabriele ha poi lanciato un appello: “Invitiamo i consumatori a pretendere trasparenza, a chiedere di visionare sempre l’etichetta degli smalti utilizzati e a non esitare a denunciare pratiche scorrette alle autorità competenti. Solo così possiamo garantire che il diritto alla bellezza non diventi mai un pericolo invisibile”.
Prospettive future e tutela dei diritti
Al momento, la normativa non prevede un obbligo per i rivenditori di ritirare i prodotti già venduti, anche se un consumatore può sempre richiedere un gesto di correttezza commerciale, specialmente se il prodotto è sigillato. L’attenzione si sposta ora sui produttori, che dovranno adeguare rapidamente le formulazioni per garantire alternative sicure. Molte aziende hanno già annunciato linee di smalti semipermanenti privi delle sostanze vietate, un segnale che il mercato si sta muovendo verso una nuova generazione di prodotti più sicuri. La bellezza non può prescindere dalla sicurezza. Informarsi, chiedere, pretendere trasparenza: sono queste le armi a disposizione dei consumatori per non cadere vittime di scorrettezze.
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