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Carbone, nel 2025 domanda globale record ma il picco è vicino

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Carbone, nel 2025 domanda globale record ma il picco è vicino

La domanda mondiale di carbone dovrebbe aumentare dello 0,5% nel 2025, raggiungendo il livello record di 8,85 miliardi di tonnellate. È quanto emerge dall’ultimo report “Coal 2025” pubblicato dall’Agenzia internazionale dell’energia (Iea), che fotografa un mercato sempre più volatile e difficile da interpretare, con dinamiche di consumo che si discostano dalle tendenze recenti.

Mercato del carbone sempre più volatile

Secondo la Iea, l’attuale fase del mercato del carbone è caratterizzata da forti oscillazioni regionali e da fattori climatici, politici ed economici che incidono in modo significativo sulla domanda. I modelli di consumo, infatti, non seguono più traiettorie lineari, rendendo complesse le previsioni di medio termine.

India e Stati Uniti: dinamiche opposte

In India, uno dei principali motori della crescita della domanda globale, una stagione dei monsoni precoce e particolarmente intensa ha ridotto il fabbisogno di elettricità e favorito la produzione idroelettrica. Di conseguenza, la produzione di energia a carbone è attesa in calo su base annua per la terza volta negli ultimi cinquant’anni.

Negli Stati Uniti, al contrario, la domanda di carbone dovrebbe aumentare dell’8% nel 2025. Dopo un calo medio annuo del 6% dal 2010, i consumi tornano a crescere a causa dei prezzi più elevati del gas naturale e del rallentamento nella chiusura delle centrali tradizionali, sostenuto politicamente dall’amministrazione Trump.

Europa: il declino rallenta

Nell’Unione europea, la minore produzione di energia idroelettrica ed eolica ha spinto verso l’alto l’utilizzo del carbone nella prima metà dell’anno. Per il 2025 la domanda nel Vecchio Continente dovrebbe diminuire di circa il 2%, un ritmo nettamente inferiore rispetto ai cali a due cifre registrati nel 2023 e nel 2024.

Verso un plateau globale della domanda

A livello mondiale, la Iea prevede che la domanda di carbone raggiungerà un plateau nei prossimi anni, per poi avviarsi a una graduale discesa fino al 2030. Entro fine decennio, i consumi globali dovrebbero ridursi del 3% rispetto al 2025, scendendo al di sotto dei livelli del 2023.

Questo calo sarà in gran parte determinato dai cambiamenti nel settore elettrico, che oggi assorbe circa due terzi del consumo totale di carbone.

Il ruolo del carbone nella produzione elettrica

Nel 2024 la produzione globale di elettricità ha raggiunto i 31.100 TWh, con il carbone che continua a svolgere un ruolo rilevante per la sicurezza del sistema energetico, pur perdendo progressivamente peso nel mix.

La domanda di carbone per la produzione di energia elettrica nel 2024 è stimata a 5.946 milioni di tonnellate, con una riduzione nelle economie avanzate compensata dalla crescita nei mercati emergenti.

Per il 2025, la produzione elettrica globale dovrebbe salire a circa 32.200 TWh. La maggior parte dell’incremento sarà coperta dalle fonti rinnovabili, mentre la domanda di carbone resterà sostanzialmente stabile a 5.964 milioni di tonnellate, sostenuta soprattutto dal fabbisogno stagionale di riscaldamento e dalle esigenze di adeguatezza del sistema, in particolare in Asia.

Il mix energetico al 2030

Guardando al 2030, la produzione globale di elettricità è attesa crescere fino a circa 38.000 TWh. Le fonti rinnovabili rappresenteranno la quota principale dell’offerta incrementale, affiancate da un moderato aumento di nucleare e gas naturale.

In questo contesto, il ruolo del carbone si sposterà sempre più verso la flessibilità del sistema piuttosto che verso la generazione di base. La sua quota nel mix elettrico globale dovrebbe scendere dal 35% del 2024 al 27% entro il 2030.

Importazioni globali in calo

Le importazioni mondiali di carbone hanno toccato un massimo storico nel 2024, nonostante la riduzione degli acquisti da parte di Giappone, Corea del Sud, Taiwan e Paesi dell’Unione europea.

Nel 2025, le importazioni globali sono attese in calo di circa il 5%, una tendenza osservata anche in Cina e in India, grazie a una domanda più debole, a una produzione interna sufficiente e a livelli di scorte elevati.

La Cina continuerà a essere il principale fattore di orientamento del mercato globale: secondo le stime, le importazioni di Pechino diminuiranno in media del 2,5% all’anno fino al 2030.

Prezzi del carbone e prospettive di medio termine

Dopo i picchi della crisi energetica del 2022, i prezzi del carbone termico hanno continuato a ridursi anche nel 2025. La Iea segnala una flessione media del 10% in Europa rispetto al 2024 e di circa il 20% in Asia, sebbene con differenze marcate tra regioni e periodi dell’anno.

Nel complesso, i prezzi si stanno avvicinando ai costi marginali di produzione, comprimendo i margini dei produttori e riducendo l’attrattività di nuovi investimenti.

Nel medio termine, anche in presenza di una relativa stabilità dei prezzi, l’aumento dei costi della CO₂ nell’Unione europea continuerà a penalizzare la competitività del carbone rispetto al gas naturale, rafforzando il suo declino strutturale nel mix elettrico europeo.

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