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Allarme di Legambiente: ‘Scuole italiane pericolose e senza futuro energetico’”

Allarme di Legambiente: ‘Scuole italiane pericolose e senza futuro energetico’”

Negli ultimi 25 anni, l’edilizia scolastica italiana ha mostrato gravi carenze, soprattutto riguardo alla sicurezza e alla manutenzione degli edifici. Nonostante gli interventi occasionali e i fondi stanziati, la scuola pubblica fatica a rispondere alle necessità urgenti, con forti disuguaglianze tra Nord, Sud e Isole. Il report Ecosistema Scuola di Legambiente, giunto alla XXV edizione, offre una panoramica allarmante sulla situazione attuale, con numerosi edifici che presentano gravi problematiche strutturali e una crescente scarsità di risorse.

La sicurezza strutturale

Secondo il report, la sicurezza degli edifici scolastici è una delle maggiori preoccupazioni. Nel 2024, solo il 47% degli edifici è dotato di certificato di agibilità, e meno della metà (45%) ha completato il collaudo statico. Inoltre, in molte scuole situate in zone sismiche, gli edifici non sono stati adeguati secondo le normative antisismiche. La situazione è ancora più critica per i solai: il crollo dei solai è la causa principale di incidenti nelle scuole, ma solo il 31% degli edifici ha ricevuto indagini diagnostiche negli ultimi 5 anni. A livello nazionale, solo il 10,9% degli edifici ha beneficiato di interventi di messa in sicurezza dei solai, con gravi disparità regionali, in particolare tra il Nord e il Sud.

Fondi insufficienti per la manutenzione

Il finanziamento della manutenzione scolastica rimane un problema persistente. Nel 2024, i fondi per la manutenzione straordinaria degli edifici scolastici sono diminuiti, con una spesa media di soli 39.648 euro per edificio, ben al di sotto delle necessità. La situazione è particolarmente critica al Sud e nelle Isole, dove la spesa per la manutenzione straordinaria non supera i 5.500 euro per edificio. Anche la manutenzione ordinaria è sottofinanziata, con una media di soli 8.338 euro per edificio a livello nazionale. Questi dati evidenziano un’incapacità di garantire un livello di sicurezza e di funzionalità adeguato per milioni di studenti.

Le disuguaglianze territoriali

Le differenze regionali nel finanziamento e nella gestione dell’edilizia scolastica sono evidenti. Il Nord, infatti, è la zona del Paese che ha una maggiore capacità di programmare e spendere per la manutenzione, con una spesa media di 41.699 euro per edificio. Al contrario, il Sud e le Isole soffrono di una grave carenza di risorse, con spese inferiori ai 6.000 euro per edificio. Queste disparità territoriali si riflettono anche nella qualità dei servizi scolastici, con una scarsa offerta di tempo pieno, mense e strutture sportive, soprattutto nelle regioni meridionali.

La sostenibilità energetica

Anche la sostenibilità rimane una sfida difficile per le scuole italiane. Solo il 16% degli edifici ha ricevuto interventi per l’efficientamento energetico, e meno del 7% degli edifici ha una certificazione energetica di classe A. Le scuole che adottano impianti da fonti rinnovabili sono ancora una minoranza, con solo il 21% degli edifici che utilizzano energia da fonti pulite. La disparità tra le regioni è evidente: mentre le Isole sono ferme al 10%, il resto del Paese sta facendo qualche passo avanti, ma molto lentamente.

L’anagrafe dell’edilizia scolastica

Un altro problema rilevante è l’assenza di un sistema di monitoraggio centralizzato e aggiornato che permetta di tracciare lo stato degli edifici scolastici e la distribuzione dei fondi. La gestione frammentata e la mancanza di trasparenza nelle allocazioni finanziarie ostacolano una pianificazione strategica e a lungo termine per migliorare le condizioni degli edifici scolastici.

Proposte al Governo

Legambiente ha elaborato un elenco di proposte concrete per affrontare l’emergenza edilizia scolastica. Tra le principali misure richieste ci sono:

Potenziare l’Anagrafe dell’edilizia scolastica per monitorare continuamente lo stato degli edifici.

Realizzare un piano strutturale e coordinato per la riqualificazione del patrimonio scolastico.

Garantire nuovi Livelli Essenziali di Prestazione (LEP) per i servizi scolastici, inclusi trasporti, mense, palestre e sostenibilità.

Promuovere la rigenerazione degli spazi scolastici come presidi civici e comunitari.

Completare le indagini diagnostiche e gli interventi di messa in sicurezza dei solai, con un focus sulle zone sismiche.

Avviare un programma nazionale per la riqualificazione energetica delle scuole.

Rivedere il dimensionamento scolastico in base alla riduzione della popolazione studentesca.

Sostenere la mobilità scolastica partecipata, con la creazione di piani condivisi tra istituzioni locali e regionali.

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