Emergenza caldo in Europa: temperature oltre i 40°C e possibili 4500 morti ad inizio luglio
L’Europa meridionale è colpita da un’ondata di calore senza precedenti, con temperature che hanno superato i 46°C nella regione di Huelva, in Spagna — un nuovo record nazionale per il mese di giugno. Anche Italia, Grecia, Portogallo e i Balcani occidentali stanno affrontando condizioni estreme, con incendi, evacuazioni e numerosi rischi per la salute pubblica.
L’allarme dell’OMS
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha lanciato un appello urgente: è necessario agire immediatamente per evitare decine di migliaia di morti “inutili e in gran parte prevenibili”. Secondo Marisol Yglesias Gonzalez, esperta di cambiamenti climatici e salute dell’OMS, non si tratta più di se ci sarà un’ondata di calore, ma quante e quanto dureranno.
Pierre Masselot, statistico della London School of Hygiene and Tropical Medicine, stima che tra il 30 giugno e il 3 luglio potrebbero verificarsi più di 4.500 morti in eccesso. I paesi più colpiti includono Italia, Croazia, Slovenia e Lussemburgo. I giorni peggiori, secondo gli esperti, saranno martedì e mercoledì.
Il cambiamento climatico amplifica la crisi
Ogni anno, il caldo uccide oltre 175.000 persone nella regione europea dell’OMS, che si estende dall’Islanda alla Russia. Uno studio pubblicato a gennaio avverte che, senza misure di adattamento climatico efficaci, le morti da calore aumenteranno in modo significativo nei prossimi anni.
In Spagna, quasi due terzi dei comuni sono sotto allerta sanitaria, con oltre 800 aree al livello massimo di rischio. Anche in Francia, Italia, Grecia e Portogallo sono attivi allarmi meteo. In Grecia, oltre ai rischi per il caldo, il governo ha emesso avvisi per l’inquinamento atmosferico causato dagli incendi vicino ad Atene. In Turchia, più di 50mila persone sono state evacuate a causa di un vasto incendio nei pressi di Smirne. L’Albania ha registrato 26 incendi in 24 ore, mentre in Serbia si è toccato il giorno più caldo mai registrato dal XIX secolo.
Raccomandazioni dell’OMS
L’OMS raccomanda di restare idratati, evitare l’esposizione nelle ore centrali del giorno e mantenere fresche le abitazioni, soprattutto per le categorie a rischio: anziani, bambini, lavoratori all’aperto, donne in gravidanza e persone con malattie croniche. Anche chi assume farmaci come antidepressivi o farmaci per la pressione deve prestare particolare attenzione.
Secondo l’OMS, non basta reagire alle ondate di calore: è fondamentale prepararsi in anticipo. Solo 21 su 57 paesi della regione europea dell’OMS hanno un piano nazionale per la salute legato al caldo. Di questi, solo 14 fanno parte dell’Unione Europea.
I sistemi di allerta e le campagne informative sono le misure più diffuse, ma c’è ancora molto da fare per adattare i sistemi sanitari e l’urbanistica al nuovo scenario climatico.
Le nuove linee guida dell’OMS
Nel 2026, l’OMS pubblicherà nuove linee guida rivolte ai governi, con strategie basate su un approccio “centrato sulle persone”, pensate per proteggere i cittadini a livello urbano e regionale, promuovendo soluzioni di raffrescamento sostenibili e inclusive.
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