Emilia-Romagna: oltre 865mila euro per curare e salvare gli alberi monumentali
La Regione Emilia-Romagna compie un passo concreto nella salvaguardia del suo patrimonio arboreo storico, annunciando un finanziamento di oltre 865mila euro per la cura e la gestione degli alberi monumentali. Questa significativa somma permetterà di realizzare 88 interventi conservativi distribuiti su tutto il territorio regionale.
L’iniziativa dà piena attuazione alla recente legge regionale 28 dicembre 2023, n. 20, che disciplina la “conservazione degli alberi monumentali e dei boschi vetusti”. L’assessora alla Cultura, Parchi e Forestazione, Gessica Allegni, ha sottolineato l’importanza di tale investimento: “Gli alberi monumentali sono testimoni silenziosi della nostra storia e custodi di biodiversità: investire nella loro cura specialistica significa preservare un patrimonio unico che arricchisce il nostro paesaggio e la nostra identità territoriale.”
Interventi specifici per la salute degli alberi monumentali
I finanziamenti sono destinati a una serie di interventi mirati alla cura e alla gestione di questi esemplari tutelati. L’obiettivo è migliorare la loro funzionalità fisiologica e proteggere la Zona di Protezione dell’Albero (ZPA), l’area circostante la pianta fondamentale per la sua sopravvivenza.
Tra le azioni previste rientrano:
- Indagini diagnostiche approfondite per valutare lo stato di salute.
- Gestione arboricolturale specifica.
- Trattamenti per il miglioramento del suolo in cui radicano.
- Sistemi di consolidamento per garantirne la stabilità.
- Installazione di recinzioni e segnaletica per la protezione fisica e la sensibilizzazione.
La qualità degli interventi sarà garantita dall’impiego esclusivo di operatori qualificati, in possesso di certificazioni riconosciute come European Tree Worker (ETW), Certified Veteran Tree Specialist (VetCert) o Arboricoltore certificato, come previsto dal Sistema Regionale delle Qualifiche.
Questo impegno della Regione Emilia-Romagna rappresenta un modello di gestione sostenibile del patrimonio naturale, riconoscendo il valore non solo ecologico ma anche storico e culturale di questi giganti verdi
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