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Produzione energia nucleare record nel 2024, ma la crescita futura è a rischio

Produzione energia nucleare record nel 2024, ma la crescita futura è a rischio

Secondo il World Nuclear Industry Status Report, la produzione globale di energia nucleare ha raggiunto un nuovo record nel 2024, toccando quota 2.677 terawattora. Questo risultato segna una ripresa dopo due anni di calo, trainata soprattutto dalla crescita della Cina nel settore.

Il rapporto, pubblicato da un consorzio di esperti e ricercatori indipendenti, mette tuttavia in guardia: questo livello potrebbe rivelarsi difficile da mantenere nei prossimi anni, a causa di una serie di criticità strutturali e strategiche.

Infrastrutture obsolete e pochi investimenti ostacolano la crescita

La stabilità e la crescita della produzione nucleare globale si scontrano con diversi ostacoli. Tra i principali fattori di rischio indicati nel rapporto ci sono l’invecchiamento delle centrali esistenti, la lentezza nella costruzione di nuovi impianti e la mancanza di investimenti adeguati.

Per mantenere la produzione nucleare stabile fino al 2030, sarebbero necessarie 44 nuove startup oltre a quelle già previste, il che richiederebbe un ritmo di avvio più che doppio rispetto alla media degli ultimi dieci anni.

Le energie rinnovabili corrono più veloce del nucleare

La concorrenza delle energie rinnovabili, in particolare quelle non idroelettriche, sta cambiando profondamente il panorama energetico globale. Secondo il rapporto, nel 2023 gli investimenti nelle rinnovabili sono stati 21 volte superiori a quelli nel nucleare, e la capacità installata è cresciuta oltre 100 volte rispetto al nucleare netto.

Anche il calo dei costi delle batterie – con una diminuzione del 40% nel 2024 – contribuisce alla diffusione di sistemi energetici flessibili, decentralizzati e completamente elettrificati, mettendo sotto pressione le tecnologie nucleari tradizionali.

Progetti rallentati e dipendenza dalla Cina

Dal 2020 alla metà del 2025, 44 dei 45 nuovi cantieri nucleari globali sono stati avviati da imprese statali cinesi o russe, con progetti localizzati principalmente in Paesi come Egitto e Turchia. Questo dato evidenzia una forte concentrazione dello sviluppo in pochi attori geopolitici, con l’Occidente che resta indietro nonostante le dichiarazioni politiche di rilancio.

Il report sottolinea che, al momento, non vi sono segnali di una reale ripresa globale del nucleare. Se le attuali tendenze non cambieranno, la quota del nucleare nella produzione energetica mondiale, che nel 2024 sarà del 9%, è destinata a diminuire ulteriormente.

I piccoli reattori modulari restano ancora lontani dalla realtà

Infine, il rapporto analizza lo stato dei piccoli reattori modulari (SMR), considerati da molti una possibile soluzione per il rilancio del settore. Tuttavia, nonostante l’incremento dei finanziamenti pubblici e privati, non è ancora iniziata la costruzione di SMR in Occidente. Solo la Cina ha attivato o avviato due progetti, ma le informazioni operative disponibili sono limitate.

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