Esplosione Roma, quali sostanze tossiche sono state rilasciate nell’aria
L’esplosione seguita da un vasto incendio ha colpito un distributore di carburante e un vicino sfascio auto nel quartiere Prenestino a Roma, causando non solo danni materiali e feriti, ma anche un grave impatto ambientale. In particolare, la qualità dell’aria è stata fortemente compromessa dalla dispersione di sostanze tossiche e inquinanti, con conseguenze importanti per la salute pubblica e l’ambiente.
Come l’incendio ha influenzato la qualità dell’aria a Roma
L’incendio ha generato una densa colonna di fumo nero visibile a chilometri di distanza, composta da particolato fine (PM2,5 e PM10), composti organici volatili (VOC) e altre sostanze nocive. Questi inquinanti hanno reso l’aria irrespirabile in un raggio di almeno 3 chilometri, costringendo le autorità a ordinare l’evacuazione di alcune zone e a raccomandare alla popolazione di restare in casa, chiudere finestre e spegnere impianti di ventilazione.
Il particolato fine, in particolare, è pericoloso perché può penetrare profondamente nei polmoni e nel sistema circolatorio, aggravando malattie respiratorie e cardiovascolari. I VOC, rilasciati dalla combustione di carburanti e materiali plastici, includono sostanze cancerogene e irritanti.
Sostanze tossiche rilasciate durante l’incendio
Le analisi condotte dall’ARPA Lazio hanno confermato o sono in corso per rilevare la presenza delle seguenti sostanze tossiche:
- Diossine: Composti altamente tossici e persistenti nell’ambiente, derivanti dalla combustione di materiali plastici e rifiuti.
- Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA): Sostanze cancerogene prodotte dalla combustione incompleta di materiali organici.
- Policlorobifenili (PCB): Composti tossici spesso associati a incendi industriali e demolitori di veicoli.
- Particolato fine (PM2,5 e PM10): Particelle sospese nell’aria che possono causare gravi problemi respiratori e cardiovascolari.
- Composti Organici Volatili (VOC): Sostanze chimiche volatili che includono benzene, toluene e formaldeide, con effetti irritativi e cancerogeni.
- GPL (propano e butano): Gas infiammabili rilasciati dall’esplosione, pericolosi se inalati in alte concentrazioni.
Impatti sulla salute pubblica e precauzioni
L’esposizione a queste sostanze può causare irritazioni oculari, tosse, difficoltà respiratorie, mal di testa e stanchezza. Le persone con patologie respiratorie o cardiovascolari preesistenti sono particolarmente a rischio. Per questo motivo, le autorità sanitarie hanno raccomandato:
- Restare in casa e limitare le attività all’aperto.
- Utilizzare mascherine FFP2 se si deve uscire.
- Evitare il consumo di prodotti ortofrutticoli coltivati nella zona fino a nuove indicazioni.
- Consultare un medico in caso di sintomi respiratori o altri disturbi.
Monitoraggio ambientale e prospettive future
L’ARPA Lazio continua il monitoraggio della qualità dell’aria e del suolo, con analisi approfondite per valutare la contaminazione da diossine, IPA e PCB. I risultati guideranno eventuali interventi di bonifica e misure di prevenzione per evitare che impianti pericolosi siano collocati troppo vicino a zone abitate.
L’incendio e l’esplosione a Roma rappresentano un grave episodio di inquinamento ambientale con ripercussioni immediate e potenzialmente durature sulla qualità dell’aria e sulla salute pubblica. La diffusione di sostanze tossiche come diossine, IPA, PCB e particolato fine richiede attenzione, monitoraggio continuo e azioni mirate per tutelare la popolazione e l’ambiente.
Se desideri ulteriori aggiornamenti o approfondimenti sull’impatto ambientale di questo evento, rimani connesso per le prossime analisi e comunicazioni ufficiali.
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