Estate 2025 tra le più calde di sempre ma senza aumento della mortalità
L’estate 2025 è stata tra le più calde mai registrate in Italia, ma a differenza del passato non ha provocato un aumento della mortalità. È quanto emerge dal Rapporto nazionale HHWWS-SiSMG estate 2025 del Dipartimento della Protezione Civile e del Ministero della Salute, che analizza l’impatto delle ondate di calore sulla popolazione nelle principali città italiane.
Tra il 20 maggio e il 20 settembre la temperatura massima è risultata in media superiore di 1,7°C rispetto al periodo 1991-2020, con picchi di +1,8°C nel Centro Italia. Le due principali ondate di calore si sono verificate a fine giugno-inizio luglio e a metà agosto, interessando gran parte del territorio nazionale.
Mortalità in calo rispetto alle attese
Nonostante le temperature elevate, la mortalità complessiva dell’estate 2025 è stata inferiore del 4% rispetto ai valori attesi. Il calo è stato più marcato al Nord (-5%) e leggermente inferiore al Centro-Sud (-3%).
Il risultato conferma un trend positivo: per il terzo anno consecutivo non si registra un eccesso di mortalità estiva, dopo il picco del +15% del 2022. Gli esperti del sistema SiSMG, che monitora 54 città italiane, evidenziano una riduzione costante del rischio di morte legato al caldo rispetto al periodo pre-pandemia (2015-2019), in particolare tra gli anziani.
Solo nella fascia over 85 anni si osserva un lieve incremento (+2%), mentre le fasce 65-74 e 75-84 mostrano una mortalità inferiore alle attese.
Le misure di prevenzione messe in campo
Nel 2025, 34 città italiane hanno attivato un piano di prevenzione locale in coordinamento con il Piano operativo nazionale per la prevenzione degli effetti del caldo sulla salute. Molte amministrazioni hanno realizzato campagne informative, call center e reti di assistenza dedicate alle persone fragili.
In 22 città è stata attivata la sorveglianza sanitaria dei soggetti più a rischio, mentre in 7 sono stati organizzati corsi di formazione per operatori sociali e sanitari.
A livello centrale, il Ministero della Salute ha confermato il numero di pubblica utilità 1500 e, nel luglio 2025, ha istituito un Tavolo di coordinamento interistituzionale per l’emergenza caldo, con l’obiettivo di garantire una risposta rapida e uniforme in tutto il Paese.
Un segnale positivo ma l’allerta resta alta
Secondo gli esperti, i dati del 2025 confermano l’efficacia delle strategie di adattamento e prevenzione messe in atto negli ultimi anni. Tuttavia, il rapporto sottolinea che le temperature estreme tenderanno ad aumentare con il cambiamento climatico, rendendo indispensabile potenziare le azioni di adattamento e investire nella protezione dei cittadini più vulnerabili.
In conclusione, l’estate 2025 dimostra che la prevenzione può salvare vite anche di fronte a eventi climatici estremi, ma la sfida del caldo resta aperta e richiede un impegno continuo a livello locale e nazionale.
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