Loading Now

Estati sempre più lunghe: l’Europa verso otto mesi di caldo entro il 2100

caldo europa

Estati sempre più lunghe: l’Europa verso otto mesi di caldo entro il 2100

Le estati in Europa si stanno allungando e intensificando, ma restano molte incertezze sulle cause profonde di questo cambiamento. Secondo la dott.ssa Celia Martin-Puertas del Dipartimento di Geografia di Royal Holloway, le attuali dinamiche climatiche mostrano segnali che ricordano condizioni già vissute dal pianeta migliaia di anni fa. Una nuova ricerca pubblicata su Nature Communications evidenzia infatti che gli schemi di calore odierni rispecchiano quelli di circa 6.000 anni fa.

Il ruolo del fango dei laghi nel ricostruire il clima del passato

Lo studio si basa sull’analisi dei sedimenti dei laghi europei, veri e propri archivi naturali che raccontano l’evoluzione delle stagioni negli ultimi 10.000 anni. Il materiale raccolto sul fondo dei bacini registra variazioni climatiche e permette di comprendere come il sistema atmosferico abbia risposto nel tempo a cambiamenti naturali e antropici.

Il gradiente di temperatura Artico-Equatore come motore del meteo europeo

Gli scienziati hanno concentrato l’attenzione sul gradiente di temperatura latitudinale, ovvero la differenza di temperatura tra l’Artico e l’equatore. Questo contrasto termico regola la velocità delle correnti d’aria che, dall’Atlantico, trasportano masse d’aria verso il continente europeo.

Con il rapido riscaldamento dell’Artico, il gradiente si indebolisce e i venti rallentano. Questo fenomeno favorisce il prolungarsi delle condizioni estive, rendendo più frequenti e durature le ondate di calore.

Quanto si allungheranno le estati europee secondo lo studio

Secondo i risultati della ricerca, ogni diminuzione di 1 °C del gradiente di temperatura può allungare la stagione estiva di circa sei giorni. Se il riscaldamento continuerà ai ritmi attuali, entro il 2100 l’Europa potrebbe registrare fino a 42 giorni estivi in più. Con l’attuale velocità di riscaldamento dell’Artico, gli studiosi ipotizzano addirittura scenari in cui il clima estivo possa durare fino a otto mesi l’anno.

Condizioni simili si sono verificate circa 6.000 anni fa, quando l’Europa viveva estati estese per quasi 200 giorni.

Un fenomeno naturale accelerato dall’uomo

La dott.ssa Laura Boyall, coautrice dello studio, sottolinea che il gradiente di temperatura è un elemento naturale del sistema climatico terrestre. Tuttavia, ciò che distingue l’epoca attuale è la velocità con cui il cambiamento avanza e la sua causa principale: le emissioni di gas serra. L’Artico oggi si riscalda fino a quattro volte più rapidamente rispetto alla media globale, influenzando fortemente la stabilità del clima europeo.

Oltre al gradiente: altri fattori che influenzano le estati europee

Gli autori ricordano che esistono anche altri meccanismi che contribuiscono al mutamento delle stagioni, tra cui retroazioni positive e negative legate alle attività umane. Questi processi possono amplificare o mitigare gli effetti del riscaldamento, ma nel complesso indicano una tendenza verso estati più lunghe e intense.

Città europee in prima linea nel riscaldamento

L’Europa è oggi il continente che si riscalda più velocemente al mondo, e le aree urbane sono tra le più vulnerabili. L’effetto isola di calore urbana accentua le temperature, trattenendo il calore tra edifici, asfalto e superfici cementificate. Questo fenomeno aumenta il rischio per la salute, stressa le infrastrutture e rende più difficili le strategie di adattamento climatico.

Share this content: