Etna: nuova eruzione e flusso lavico, il tremore vulcanico aumenta
L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) monitora l’Etna, dove una nuova bocca effusiva ha generato un flusso lavico. L’attività di spattering e il tremore vulcanico in aumento confermano una fase di forte dinamismo sul vulcano siciliano.
L’Etna continua a dare spettacolo con un’attività vulcanica in crescita. Secondo l’ultimo bollettino dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), è stata individuata una nuova bocca effusiva sul fianco meridionale del Cratere di Sud-Est, a circa 3200 metri di quota.
Questa nuova apertura sta generando attività di spattering, un fenomeno che consiste nel lancio di piccole quantità di lava liquida, e alimenta un flusso lavico che si sta dirigendo verso Sud-Ovest, raggiungendo un’altitudine di 3030 metri. L’attività effusiva prosegue anche da altre due bocche già attive, situate a 3100 e 2980 metri.
Tremore vulcanico e monitoraggio costante
Parallelamente all’attività effusiva, il Cratere di Sud-Est mantiene un’intensa attività stromboliana, con lanci di prodotti piroclastici che superano l’orlo del cratere.
L’INGV ha inoltre segnalato che l’ampiezza media del tremore vulcanico è in una fase di costante incremento, raggiungendo valori elevati a partire dal 18 agosto. Nonostante ciò, i segnali di deformazione del suolo, rilevati dalle reti Gnss e clinometrica, non mostrano per ora variazioni significative, un dato che suggerisce che la struttura del vulcano non sta subendo modifiche drastiche.
L’attività dell’Etna è costantemente monitorata dagli esperti, che aggiornano in tempo reale la situazione per garantire la sicurezza del territorio circostante.
Share this content: