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ETS2, per le famiglie italiane aumenti fino a 230 euro all’anno per energia e trasporti

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ETS2, per le famiglie italiane aumenti fino a 230 euro all’anno per energia e trasporti

L’ETS2 (Emission Trading System 2) è il secondo sistema europeo di scambio delle emissioni, che entrerà in vigore nel 2027. L’Unione Europea stabilirà un tetto massimo (cap) alle emissioni di CO₂ per settori come i trasporti e l’edilizia, imponendo l’acquisto di permessi per ogni tonnellata di CO₂ emessa. Il meccanismo coinvolgerà non solo le grandi industrie, ma anche il consumo di carburante e energia da parte delle famiglie e delle piccole imprese. Il risultato? Un possibile aumento dei costi di benzina, gas e bollette, con un impatto che colpirà in modo più grave le famiglie a basso reddito.

Le conseguenze per le famiglie italiane

Il report “La normativa EU ETS 2 e le sue conseguenze attese in Italia”, commissionato da Kyoto Club e Legambiente, esamina l’impatto previsto per le famiglie italiane. Le stime indicano che ogni famiglia potrebbe affrontare aumenti delle bollette elettriche tra 25 e 43 euro all’anno e per il gas tra 90 e 153 euro, portando a un incremento complessivo di 115-196 euro all’anno, a seconda del prezzo della CO₂ e della regione in cui si vive. Le famiglie del Sud, come in Sardegna e Sicilia, potrebbero pagare di più per l’elettricità, mentre quelle del Nord potrebbero affrontare rincari maggiori per il gas.

Impatti differenziati

L’impatto del nuovo sistema ETS2 varierà significativamente da regione a regione. Le famiglie nelle regioni più dipendenti dalle fonti fossili, come il Sud e le Isole, vedranno aumenti più marcati. Al contrario, le regioni con una maggiore incidenza di energia rinnovabile, come il Trentino-Alto Adige e la Valle d’Aosta, sperimenteranno aumenti più contenuti.

Gas naturale: il Nord Italia, con un maggiore uso del riscaldamento, subisce rincari più pesanti (oltre 190 euro annui per famiglia), mentre il Sud beneficerà di costi più bassi grazie a consumi minori.

Elettricità: le famiglie del Sud e delle Isole potrebbero pagare fino a 56 euro in più per l’elettricità, mentre le famiglie nelle regioni alpine, come il Trentino-Alto Adige, avranno costi inferiori.

A questi costi si aggiungono quelli per edifici commerciali, piccole imprese e trasporti. L’impatto, per il nostro Paese, è stimato tra i 12 e i 25 euro pro capite per edifici e piccole attività, mentre per i carburanti si va da 60 a 176 euro a famiglia, e fino a 550 euro per le imprese. Sommando tutte le voci, la famiglia tipo potrebbe arrivare a spendere fino a 230 euro in più all’anno.

Social Climate Fund

Per mitigare l’impatto sociale di questi aumenti, l’Unione Europea ha creato il Social Climate Fund, che assegnerà oltre 7 miliardi di euro all’Italia per sostenere i cittadini più vulnerabili. Questi fondi potranno essere utilizzati per incentivi alla mobilità sostenibile, bonus energetici, e miglioramenti sull’efficienza energetica degli edifici. Entro la fine di giugno, il governo italiano dovrà presentare il Piano Sociale per il Clima alla Commissione Europea, per definire come utilizzare questi fondi in modo strutturato e mirato.

Misure di compensazione

Il report sottolinea che per evitare che la transizione ecologica aggravi le disuguaglianze sociali, è fondamentale adottare misure di compensazione strutturali e lungimiranti. La proposta include:

Riqualificazione energetica degli edifici pubblici e privati.

Sostegno alla mobilità sostenibile attraverso abbonamenti agevolati e incentivi per auto elettriche.

Microcredito per le piccole imprese per favorire l’adattamento alle nuove politiche ecologiche.

Interventi contro la povertà energetica e la “mobility poverty”.

Giustizia sociale

«La transizione ecologica non può essere un processo per pochi, penalizzando ulteriormente chi ha meno risorse», affermano Giacomo Pellini e Katiuscia Eroe di Kyoto Club e Legambiente. Il rischio di creare nuove disuguaglianze è concreto, con le famiglie vulnerabili costrette a rimanere dipendenti da fonti energetiche inquinanti. Il Piano Sociale per il Clima, però, offre una grande opportunità per garantire che la lotta al cambiamento climatico sia anche una battaglia per la giustizia sociale, promuovendo l’equità e la partecipazione attiva dei cittadini.

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