Clima impazzito, l’Italia affonda: nel 2025 registrati 376 eventi estremi
L’Italia sta diventando un “hotspot” della crisi climatica globale per via degli eventi meteo estremi. Il bilancio di fine anno dell’Osservatorio Città Clima di Legambiente restituisce la fotografia di un Paese fragile, colpito da fenomeni sempre più frequenti e violenti. Con 376 eventi registrati, il 2025 si piazza subito dietro al catastrofico 2023, confermando un trend di accelerazione che non accenna a fermarsi.

La mappa del rischio: le zone più colpite
Non tutta l’Italia è stata colpita allo stesso modo, ma nessuna area è rimasta immune. Il Nord ha subito il maggior numero di eventi, mentre il Sud ha lottato contro una siccità senza precedenti.
Le Regioni e le Province “Rosse”
Secondo i dati Legambiente, le regioni che hanno pagato il tributo più alto in termini di danni e frequenza sono:
- Lombardia: 50 casi (prima regione per impatti).
- Sicilia: 45 casi (colpita sia da alluvioni che da siccità estrema).
- Toscana: 41 casi.
Tra le province, il primato negativo spetta a Genova (16 eventi), seguita da Messina e Torino (12). Anche città come Milano, Palermo e Firenze hanno registrato numeri preoccupanti.

I fenomeni in aumento: caldo record e frane
A preoccupare gli esperti non è solo il numero totale degli eventi, ma la loro tipologia. Il 2025 ha visto un’esplosione di casi legati alle temperature record (+94,1% rispetto al 2024), che hanno messo in crisi non solo la salute pubblica (16.500 decessi extra in Europa), ma anche il sistema dei trasporti, con 24 casi di blocchi ferroviari e stradali.
Aumentano drasticamente anche:
- Frane da piogge intense: +42,4%.
- Danni da vento: +28,3%.
- Alluvioni ed esondazioni: 176 casi totali tra allagamenti ed esondazioni fluviali.
Sicurezza Energetica e Risorse: il “Piano sulla Carta”
Nonostante l’approvazione del Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici (PNACC) a fine 2023, Legambiente denuncia la totale mancanza di risorse economiche per attuarlo.
“Continuiamo a riconcorrere le emergenze invece di prevenire”, dichiara Stefano Ciafani, presidente di Legambiente. “I danni nel 2025 ammontano a 11,9 miliardi di euro; se non agiamo subito, entro il 2029 saliranno a oltre 34 miliardi”.
Le richieste al Governo
Per fermare questa spirale, Legambiente indica tre pilastri fondamentali:
- Stanziare fondi per il PNACC: Dare “gambe” alle 361 misure previste.
- Legge contro il consumo di suolo: Vietare nuovi poli logistici e aree residenziali su suoli agricoli.
- Osservatorio Nazionale per l’Adattamento: Istituire subito un organismo di monitoraggio tra Stato ed enti locali.
Emergenza Siccità: il Sud in ginocchio
Mentre il Nord contava i danni da alluvione, Sicilia, Sardegna e Puglia hanno vissuto un 2025 drammatico per la mancanza d’acqua. In Sardegna (area della Nurra), le aziende agricole hanno dovuto abbattere capi di bestiame o rinunciare ai raccolti. In Sicilia, 12 sindaci del comprensorio di Ribera hanno dovuto chiedere irrigazioni di soccorso disperate per salvare gli agrumeti.
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