Al via l’asta per il fotovoltaico europeo: meno Cina, più autonomia energetica
Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) ha pubblicato le nuove regole operative del decreto FER X Transitorio, il provvedimento pensato per sostenere la realizzazione di impianti a fonti rinnovabili con costi di generazione sempre più vicini alla competitività di mercato.
Con l’aggiornamento, approvato tramite decreto direttoriale, diventa operativo il meccanismo che apre la strada alla prima asta del programma “Net Zero Industry Act” (NZIA), dedicata agli impianti solari fotovoltaici i cui componenti principali non siano originari della Cina.
Un passo verso autonomia e sostenibilità
L’obiettivo è duplice: da un lato garantire un mercato più sicuro e sostenibile, dall’altro rafforzare la filiera europea delle tecnologie rinnovabili, riducendo la dipendenza da forniture extraeuropee.
Il Ministro Gilberto Pichetto ha sottolineato come questa misura punti a tutelare “sicurezza e sostenibilità degli approvvigionamenti”, promuovendo al contempo un mercato più competitivo che valorizzi qualità e innovazione. “Vogliamo contribuire – ha aggiunto – al futuro della transizione energetica e all’autonomia industriale europea”.
Il bando sul sito GSE
Il bando per la presentazione delle manifestazioni di interesse sarà pubblicato il 4 settembre sul sito del Gestore dei Servizi Energetici (GSE), dando ufficialmente avvio alla procedura.
Secondo il MASE, questa prima asta rappresenta un banco di prova importante per la realizzazione di impianti rinnovabili in grado di coniugare competitività di mercato, sostenibilità ambientale e sicurezza degli approvvigionamenti.
Un tassello della strategia europea
Il FER X Transitorio si inserisce nella cornice del Net Zero Industry Act, lo strumento con cui l’Unione Europea intende sostenere la produzione interna di tecnologie verdi. L’asta sul fotovoltaico europeo è dunque un passo concreto verso una maggiore indipendenza industriale, capace di rafforzare la transizione energetica e ridurre i rischi geopolitici legati alle forniture.
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