Fotovoltaico nei centri storici: la svolta delle nuove regole secondo gli Ingegneri di Firenze
Le nuove norme nazionali sul fotovoltaico nei centri storici rappresentano una svolta attesa da anni. A sostenerlo è l’Ordine degli Ingegneri della provincia di Firenze, che accoglie con favore i decreti legislativi 175 e 178/2025, destinati a semplificare l’installazione degli impianti in aree sottoposte a vincolo paesaggistico e nei siti UNESCO.
Secondo Claudia Nati, presidente dell’Ordine, la norma “riconosce finalmente che tutela e produzione energetica possono coesistere anche nelle zone più sensibili del Paese”. Un cambiamento che, secondo i tecnici fiorentini, non solo sblocca un settore fermo da anni ma permette di superare divieti e interpretazioni che hanno spesso paralizzato interventi a basso impatto.
“Il problema non è la tutela, ma la mancanza di coerenza”
Per Stefano Corsi, coordinatore della Commissione Ambiente ed Energia dell’Ordine, il punto centrale non è mai stato scegliere tra paesaggio e transizione energetica, bensì introdurre criteri chiari e uniformi.
Corsi sottolinea come, negli ultimi anni, molti progetti fotovoltaici compatibili non siano arrivati neppure in fase istruttoria:
“Il quadro regolamentare li rendeva nei fatti impossibili. E intanto venivano autorizzate opere ben più impattanti, come l’ex Teatro Comunale o la piscina sotto Forte Belvedere. È difficile spiegare perché un impianto solare non visibile da terra debba creare più problemi di interventi strutturali molto più invasivi.”
Questa disparità, secondo l’Ordine, ha alimentato incertezza sia per i professionisti sia per i cittadini.
Semplificazione necessaria per tutta la città, non solo per il centro storico
Le nuove disposizioni – spiegano gli Ingegneri – non devono essere viste come un’opportunità circoscritta ai soli centri monumentali. Firenze, infatti, è una città a forte consumo energetico e la produzione da impianti rinnovabili può crescere soprattutto nelle aree più estese e meno vincolate.
“La transizione energetica non può essere il settore nel quale si applica la massima severità, mentre altrove si procede con maggiore elasticità. Il nuovo quadro normativo permette finalmente di recuperare razionalità e proporzionalità”, afferma ancora Corsi.
Collaborazione e regole chiare: la priorità per Firenze
Nati sottolinea che la normativa nazionale, per quanto necessaria, da sola non basta. Serve un cambio di passo nel dialogo tra progettisti, amministrazioni e Soprintendenze:
“Firenze è fragile, ma energivora. Ha bisogno sia di tutela sia di innovazione. Le nuove regole sono un’occasione per superare rigidità non motivate e definire criteri chiari caso per caso.”
Secondo l’Ordine, l’obiettivo deve essere quello di creare un ecosistema autorizzativo prevedibile, basato su analisi tecniche e non su divieti aprioristici. Solo così la città potrà accelerare sulla produzione di energia rinnovabile e sul miglioramento dell’efficienza energetica del patrimonio edilizio.
Share this content:







