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Genova, biossido di azoto oltre i limiti Ue. Allarme dei medici Isde. Anziani a rischio

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Genova, biossido di azoto oltre i limiti Ue. Allarme dei medici Isde. Anziani a rischio

L’associazione ISDE-Medici per l’Ambiente lancia un forte allarme sulla qualità dell’aria a Genova, dove i livelli di biossido di azoto (NO₂) continuano a superare in modo significativo i limiti fissati dall’Unione Europea. Nel cuore di agosto, in via Bari – sulle alture di San Teodoro di fronte al porto – sono stati registrati picchi orari vicini ai 100 µg/m³, un valore ben superiore a quello di altre zone della città.

Il problema non è solo stagionale. Nei primi otto mesi del 2025, le centraline di ARPA Liguria hanno già contato decine di superamenti del valore medio giornaliero consentito: 66 giorni in corso Europa, 57 in via Buozzi e 39 in corso Gastaldi, a fronte dei soli 18 giorni previsti dalla normativa europea. I dati annuali confermano la gravità della situazione: via Buozzi (39 µg/m³) e corso Europa (25 µg/m³) risultano già ben oltre il nuovo limite di 20 µg/m³.

Le Cause e i Gravi Rischi per la Salute

Secondo ISDE, le cause principali di questo inquinamento sono il traffico veicolare, particolarmente intenso nei quartieri vicino al porto, e le emissioni delle navi in attracco. Nonostante un tavolo di emergenza tra Prefettura e Autorità Portuale abbia introdotto misure temporanee, l’associazione sottolinea che non sono sufficienti.

L’NO₂ è un inquinante invisibile e pericoloso, che provoca danni già a basse concentrazioni. L’esposizione acuta può causare tosse e difficoltà respiratorie, mentre l’esposizione prolungata aumenta il rischio di patologie gravi come asma, broncopneumopatie croniche e malattie cardiovascolari. L’ISDE evidenzia anche i rischi neuropsichici, tra cui declino cognitivo, Alzheimer, Parkinson, ansia e depressione. Una situazione resa ancora più critica a Genova dalla presenza di una elevata quota di popolazione anziana, che supera il 29% dei residenti.

L’Appello di ISDE: Serve una Strategia a Lungo Termine

ISDE chiede che l’inquinamento atmosferico venga trattato come una vera emergenza sanitaria. Per questo, l’associazione ha richiesto il pieno coinvolgimento di ASL e ARPAL, oltre all’avvio di indagini epidemiologiche per studiare l’incidenza di ricoveri e mortalità nei diversi distretti della città. L’obiettivo finale è duplice: proteggere i cittadini più fragili e promuovere politiche di prevenzione ambientale realmente efficaci, che vadano oltre i provvedimenti temporanei.

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