Ghiacciai italiani sempre più inquinati: lo scioglimento libera sostanze tossiche nei fiumi e in mare
Il cambiamento climatico sta trasformando i ghiacciai italiani da serbatoi d’acqua a fonti di inquinamento. Non si tratta solo della riduzione delle riserve idriche o dell’innalzamento del livello dei mari, ma anche del rilascio di sostanze tossiche accumulate nel ghiaccio per decenni. Questo è quanto emerge da uno studio condotto dal gruppo di ricerca dell’Università Statale di Milano, guidato da Marco Parolini, con il supporto di One Ocean Foundation e Giorgio Armani SpA.
Inquinanti nei ghiacciai
Lo studio, pubblicato su Archives of Environmental Contamination and Toxicology, ha analizzato campioni di detrito sopraglaciale provenienti da 15 ghiacciai alpini e uno appenninico. I ricercatori hanno rilevato la presenza di metalli pesanti, come piombo, mercurio e cadmio, e di composti organici persistenti come DDT e PCB. Queste sostanze, trasportate per via atmosferica o legate ad attività locali, si sono accumulate nei ghiacciai e ora, con lo scioglimento, minacciano gli ecosistemi a valle.
Dai ghiacciai ai fiumi
Le sostanze inquinanti rilasciate dal ghiaccio finiscono nei corsi d’acqua, mettendo a rischio la qualità dell’acqua e la salute degli ecosistemi. Il progetto “Il mare inizia da qui” della One Ocean Foundation evidenzia come le montagne, le valli e i mari siano parte di un unico sistema idrico. Ciò che viene rilasciato in alta quota può raggiungere rapidamente il mare, mostrando quanto siano interconnessi ambienti solo apparentemente distanti.
Diversi livelli di contaminazione
I risultati dello studio mostrano differenze significative tra i ghiacciai. Ad esempio, l’Ebenferner presenta livelli elevati di metalli pesanti, probabilmente legati ad attività antropiche locali, mentre nel ghiacciaio del Preda Rossa la contaminazione sembra derivare da caratteristiche geologiche del territorio. L’analisi ha permesso di ottenere una mappatura dettagliata e una comprensione più precisa dei processi di accumulo e rilascio delle sostanze inquinanti.
Ghiacciai come sentinelle ambientali
I ghiacciai non sono più solo serbatoi naturali, ma anche archivi dell’inquinamento umano. Accumulano contaminanti storici e contemporanei, che rilasciano durante la fusione. Questo duplice ruolo li rende vere e proprie sentinelle ambientali: osservandoli possiamo capire meglio l’evoluzione dell’inquinamento e i suoi effetti sugli ecosistemi. Il rischio non è solo locale, ma riguarda l’intero ciclo dell’acqua.
La necessità di un monitoraggio continuo
Lo studio sottolinea l’urgenza di monitorare costantemente non solo gli inquinanti “storici” come i metalli pesanti e i pesticidi banditi, ma anche i contaminanti emergenti. Queste sostanze, ancora poco studiate, potrebbero avere effetti sconosciuti sulla salute degli ecosistemi e sull’uomo. Monitorare i ghiacciai, quindi, non è solo un’operazione scientifica, ma una misura preventiva fondamentale per la tutela dell’ambiente.
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