Allarme dai ghiacciai piemontesi: persi milioni di metri cubi di ghiaccio in 13 anni
In Piemonte, i ghiacciai stanno vivendo un rapido processo di fusione. Nelle Alpi Graie, in particolare nei bacini della Bessanese e della Ciamarella, il paesaggio sta cambiando profondamente. La crisi climatica, unita all’aumento di eventi meteorologici estremi, ha accelerato fenomeni di crolli rocciosi, colate detritiche e collassi di morene. La risalita dello zero termico ha effetti diretti anche sulle aree più elevate, rendendo l’instabilità montana una minaccia sempre più concreta.
L’analisi dell’Osservatorio Città Clima
Secondo i dati aggiornati dell’Osservatorio Città Clima di Legambiente, tra gennaio e fine agosto 2025 si sono registrati 23 eventi meteo estremi in Piemonte, con un incremento del 27,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. La provincia di Torino è stata la più colpita, con 10 eventi significativi. Allagamenti, esondazioni e frane sono ormai fenomeni ricorrenti, anche ad alta quota. Le Valli di Lanzo testimoniano con ferite ancora aperte gli effetti dell’alluvione del settembre 2024.
La fusione dei ghiacciai
I dati raccolti dalla campagna Carovana dei ghiacciai, con il supporto di CNR-IRPI e ARPA Piemonte, mostrano una situazione preoccupante. Il ghiacciaio della Bessanese si è ridotto da 1,75 km² a soli 0,3 km². Tra il 2010 e il 2023 ha perso 3.900.000 m³ di volume, con un abbassamento medio annuo di circa un metro. Anche il ghiacciaio della Ciamarella ha subito un notevole arretramento: da 1,18 km² è passato a 0,5 km², con una perdita di 8.100.000 m³ di ghiaccio in 13 anni.
Processi di dissesto sempre più frequenti in quota
Oltre alla riduzione della massa glaciale, sono in aumento anche i fenomeni di dissesto. Tra i più significativi, il crollo dello spigolo Murari del ghiacciaio della Bessanese nel 2023. L’area proglaciale si presenta oggi come una vasta distesa di detriti e laghi glaciali nati dalla fusione. In questo contesto, la presenza di permafrost instabile aggrava ulteriormente la situazione, influenzando direttamente i processi geomorfologici.
Cambiamento climatico
Il bacino glaciale della Bessanese, nei pressi del rifugio Gastaldi, è oggi un vero e proprio laboratorio a cielo aperto. Qui CNR-IRPI, ARPA Piemonte e la Fondazione Glaciologica Italiana conducono studi multidisciplinari per monitorare temperatura di aria, rocce e detriti, valutare la biodiversità e comprendere i meccanismi che regolano frane e fusione dei ghiacciai. L’area è inserita nel Dynamic Ecological Information Management System e fa parte della rete dei Rifugi Sentinella.
Monitoraggio
Secondo gli esperti, la ricerca scientifica è indispensabile per affrontare le sfide del cambiamento climatico. Il monitoraggio della criosfera permette di identificare i rischi per la stabilità del territorio e l’alterazione degli ecosistemi. Parallelamente, le campagne di sensibilizzazione come Carovana dei ghiacciai sono cruciali per informare e coinvolgere cittadini e istituzioni. Il Piemonte si conferma così un punto di riferimento nazionale nella ricerca ambientale e nella comunicazione scientifica.
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