Giornata Mondiale Ambiente: l’ONU rilancia l’allarme plastica
Il 5 giugno il mondo celebra la Giornata Mondiale dell’Ambiente, istituita dalle Nazioni Unite nel 1972 in occasione della creazione dell’UNEP (Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente). Con lo slogan originario “Only One Earth” (Solo una Terra), l’ONU ricorda che la tutela ambientale è una responsabilità condivisa, oggi più urgente che mai.
L’edizione 2025 arriva in un momento cruciale: a soli due mesi dai negoziati a Ginevra per un trattato globale contro l’inquinamento da plastica, il tema torna al centro dell’agenda internazionale.
La plastica: da risorsa utile a minaccia globale
La plastica ha portato benefici innegabili, come il risparmio energetico nella produzione e la conservazione dei materiali. Tuttavia, il suo uso massiccio e poco regolamentato ha generato una crisi ambientale di proporzioni allarmanti. Secondo l’ONU:
Ogni anno 11 milioni di tonnellate di plastica finiscono negli ecosistemi acquatici.
Circa 13 milioni di tonnellate si accumulano nel suolo.
Solo il 9% della plastica prodotta globalmente viene riciclata.
Solo il 21% della plastica è oggi economicamente riciclabile.
La plastica si degrada in microplastiche e nanoplastiche, che contaminano l’acqua, l’aria, il cibo e perfino i nostri corpi. È stata rilevata dalla Fossa delle Marianne al Monte Everest, dimostrando quanto sia pervasivo il problema.
Verso un trattato globale contro l’inquinamento da plastica
Nel 2025, il mondo consumerà circa 516 milioni di tonnellate di plastica, e si stima che questo numero salirà a oltre 1,2 miliardi di tonnellate entro il 2060.
Per affrontare questa emergenza, i paesi si riuniranno a Ginevra ad agosto 2025 per proseguire i negoziati su un trattato vincolante per porre fine all’inquinamento da plastica. L’obiettivo è definire un approccio condiviso per ridurre la produzione, migliorare il riciclo e promuovere l’economia circolare.
Economia circolare
L’economia circolare per la plastica è indicata dall’ONU come la via più efficace per: ridurre l’inquinamento oceanico dell’80% entro il 2040, risparmiare fino a 70 miliardi di dollari per i governi tra il 2021 e il 2040, creare nuove opportunità economiche e occupazionali in settori sostenibili.
Come sottolinea l’ONU:
“Le scelte che facciamo possono plasmare le industrie, cambiare i mercati e ridefinire il nostro futuro collettivo”.
Azioni concrete per cittadini e istituzioni
Ogni gesto conta. Ecco alcune azioni che possono fare la differenza:
Ridurre il consumo di plastica monouso (bottiglie, sacchetti, imballaggi).
Partecipare a raccolte e giornate ecologiche locali.
Sostenere politiche ambientali e aziende che promuovono materiali alternativi.
Informarsi e informare: l’educazione ambientale è il primo passo verso il cambiamento.
Share this content: