Giornata mondiale squali: il WWF lancia tSharks per proteggere squali e razze nel Mediterraneo
Il 14 luglio si celebra la Giornata Mondiale degli Squali, un’occasione importante per accendere i riflettori su queste affascinanti e spesso fraintese creature marine. In concomitanza con questa ricorrenza, il WWF e i suoi partner internazionali lanciano tSharks, una piattaforma digitale innovativa pensata per migliorare la conoscenza e la protezione degli squali e delle razze nel Mediterraneo. Un progetto ambizioso che unisce scienza, tecnologia e partecipazione attiva, in una delle aree marine più complesse e minacciate al mondo.
Ecosistema marino
Il Mar Mediterraneo ospita circa 86 specie tra squali e razze, di cui 66 sono presenti anche nei mari italiani. Nonostante la loro straordinaria biodiversità e il ruolo ecologico che ricoprono, più della metà di queste specie è oggi minacciata. Secondo la Lista Rossa della IUCN, ben 42 specie sono classificate come a rischio: un dato allarmante che riflette la fragilità degli ecosistemi marini e la crescente pressione antropica.
Gli squali e le razze sono fondamentali per il mantenimento dell’equilibrio ecologico del nostro mare. Gli squali, agendo come superpredatori, regolano la catena alimentare e contribuiscono alla salute delle popolazioni ittiche. Le razze, abitanti dei fondali, svolgono un ruolo altrettanto cruciale nel mantenere la biodiversità bentonica, cioè quella legata ai fondali marini. Le mobule, inoltre, trasferiscono nutrienti dagli abissi verso la superficie, arricchendo gli ecosistemi costieri. Insomma, senza squali e razze, l’intero equilibrio marino sarebbe compromesso.
Il progetto del WWF
Per rispondere alla crescente minaccia alla sopravvivenza degli elasmobranchi, tSharks si presenta come uno strumento concreto di monitoraggio e conservazione. Nato come iniziativa dell’Università di Padova e cresciuto grazie alla collaborazione con il WWF e altri partner europei, il progetto consente di raccogliere e condividere dati preziosi sugli spostamenti, il comportamento e l’habitat di squali e razze.
La piattaforma tSharks si basa su un sistema di marcatura non invasiva tramite “spaghetti tag”, piccole etichette numerate applicate sulla pinna dorsale degli squali. Questo semplice ma efficace metodo permette di identificare gli individui nel tempo, tracciarne i movimenti e comprenderne le abitudini. Grazie alla collaborazione di numerosi enti di ricerca, sono già stati marcati oltre 2.500 esemplari, un passo importante per creare una banca dati regionale condivisa e utile per la conservazione.
Le aree ISRA
Nel 2023 sono state designate ben 65 Aree Importanti per squali e razze (ISRA) nel Mediterraneo, di cui 16 si trovano nei mari italiani. Queste aree sono cruciali per il ciclo vitale degli squali e delle razze, fungendo da zone di riproduzione e sviluppo per molte specie minacciate. L’identificazione e la protezione di queste aree sono prioritarie per implementare misure di conservazione efficaci.
Le Aree ISRA rappresentano dunque una risorsa fondamentale per la gestione sostenibile delle popolazioni di squali e razze. All’interno di queste zone, tSharks aiuta a monitorare in tempo reale i movimenti degli esemplari e a raccogliere informazioni vitali per la pianificazione di interventi di protezione e gestione ambientale.
Impegno globale
tSharks non è solo una piattaforma per esperti. Il progetto si inserisce in un’ottica di scienza partecipata, che coinvolge non solo ricercatori e scienziati, ma anche pescatori, comunità locali e decisori politici. Ogni utente, che sia un ricercatore o un pescatore, ha la possibilità di contribuire attivamente alla raccolta dei dati, segnalando avvistamenti o ricatture tramite il portale. Questo approccio rende tSharks uno strumento potente di cooperazione internazionale al servizio della biodiversità.
Inoltre, ogni partner mantiene il pieno controllo sui propri dati, ma beneficia della forza di una rete condivisa che facilita la raccolta di informazioni cruciali a livello mediterraneo. Si tratta di un esempio concreto di come la collaborazione tra istituzioni, ricercatori e comunità locali possa contribuire a garantire la protezione delle specie marine e degli ecosistemi marini.
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