Greenpeace contro l’intesa Meloni-Trump sull’energia: stop al gas fossile
Con l’Europa alle prese con ondate di calore record e cambiamenti climatici sempre più estremi, Greenpeace Italia è scesa in campo per chiedere al governo italiano di fermare gli investimenti sul gas fossile. La protesta, che ha avuto luogo al largo di Ravenna, si inserisce nella più ampia campagna “Stop Fossil Gas” promossa dalla nave Arctic Sunrise, impegnata in un tour europeo per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla crisi climatica e la necessità di un urgente cambio di rotta.
La protesta
La nave Arctic Sunrise, con a bordo gli attivisti di Greenpeace, ha raggiunto il terminale FSRU di Ravenna, dove ha avuto luogo una clamorosa protesta. Con l’ausilio di gommoni, gli attivisti hanno esposto uno striscione provocatorio sulla nave rigassificatrice BW Singapore, con la scritta “Burn, baby, burn”, un chiaro richiamo al celebre motto di Donald Trump “Drill, baby, drill”. La protesta non si è limitata a un solo messaggio visivo: un altro gruppo di attivisti ha manifestato in kayak, esponendo un cartello con un’indicazione chiara per il futuro energetico europeo: continuare con il gas fossile o intraprendere una transizione verso le energie rinnovabili.
Le preoccupazioni di Greenpeace
Federico Spadini, campaigner clima di Greenpeace Italia, ha dichiarato che, nonostante l’emergenza climatica evidente, il governo Meloni continua a puntare sul gas fossile. Questo atteggiamento, secondo Spadini, non solo mina la transizione energetica, ma aumenta anche la dipendenza da Paesi come gli Stati Uniti, con gravi conseguenze per il clima e per le bollette energetiche degli italiani. Il governo italiano, infatti, ha recentemente deciso di intensificare le importazioni di GNL (gas naturale liquefatto) dagli Stati Uniti, contribuendo a mantenere il paese intrappolato in un circolo vizioso di dipendenza dai combustibili fossili.
Il nuovo rigassificatore di Ravenna
Il nuovo rigassificatore di Ravenna, inaugurato da poche settimane, ha ricevuto il primo carico commerciale di GNL proprio dagli Stati Uniti. Nonostante la domanda di gas in Italia sia diminuita, il governo italiano ha investito oltre un miliardo di euro per una rete di infrastrutture sovradimensionata, destinata a servire le esigenze di gas fossile per i prossimi anni. Greenpeace denuncia la pericolosità di questi investimenti, che potrebbero compromettere il futuro energetico del paese e rallentare il passaggio alle energie rinnovabili, come sole e vento, di cui l’Italia dispone in abbondanza.
La posizione di Greenpeace
Greenpeace chiede al governo italiano di intraprendere un cambiamento radicale, fermando gli investimenti nelle infrastrutture fossili e abbandonando l’uso del gas entro il 2035. L’organizzazione ecologista propone, invece, di focalizzarsi sulle energie rinnovabili, in particolare sul solare e sull’eolico, che potrebbero garantire un futuro più verde e sostenibile per il paese. La nave Arctic Sunrise continua il suo viaggio nel Mediterraneo con l’obiettivo di portare questo messaggio in tutta Europa e promuovere un dibattito pubblico sulla necessità di una transizione giusta e equa.
Il tour europeo della Arctic Sunrise
Il tour della Arctic Sunrise, che ha toccato diverse città europee, è un’occasione per Greenpeace di coinvolgere i cittadini nella causa per fermare l’utilizzo di gas fossile e promuovere politiche energetiche più sostenibili. Recentemente la nave ha fatto tappa a Venezia, dove circa 650 persone hanno avuto la possibilità di visitare la nave e partecipare alle attività di sensibilizzazione. Greenpeace ha inoltre protestato contro il matrimonio di Jeff Bezos a Venezia, simbolo di un modello economico insostenibile che contribuisce all’aggravamento della crisi climatica.
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