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“Il Prezzo Che Paghiamo”: il documentario che svela gli effetti della crisi climatica

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“Il Prezzo Che Paghiamo”: il documentario che svela gli effetti della crisi climatica

Il 23 maggio sarà presentato ufficialmente “Il prezzo che paghiamo”, il documentario che mette in luce il lato più crudo e autentico della crisi climatica. Prodotto da Greenpeace Italia e ReCommon, e diretto da Sara Manisera, il film racconta le storie di chi sta vivendo sulla propria pelle le conseguenze devastanti del cambiamento climatico. Il documentario si distingue per il suo approccio diretto, facendo luce sulla responsabilità delle grandi multinazionali fossili nella crisi ambientale che sta travolgendo il nostro pianeta.

Alluvioni in Emilia-Romagna

Una delle testimonianze più toccanti nel documentario è quella di Maria Gordini, agricoltrice emiliana che ha perso la propria casa e azienda a causa delle devastanti alluvioni che hanno colpito l’Emilia-Romagna nel 2023 e 2024. La sua storia si intreccia con quella di altre persone che, come lei, si trovano a fare i conti con le conseguenze dirette del cambiamento climatico. Il documentario offre uno spunto profondo su come eventi estremi stiano diventando una costante nella vita quotidiana di molte persone.

La Basilicata e il giacimento petrolifero Europeo

Il racconto prosegue in Basilicata, con gli incontri con Camilla Nigro, Isabella Abate e Giorgio Santoriello, cittadini che vivono da anni sulle terre dove insistono le attività estrattive delle multinazionali fossili come ENI, Shell e TotalEnergies. In questa regione, che ospita il più grande giacimento petrolifero su terra dell’Europa occidentale, le persone subiscono le gravi ricadute sociali e ambientali di decenni di trivellazioni. La loro esperienza quotidiana diventa una denuncia contro le politiche di sfruttamento incontrollato delle risorse naturali.

Legame tra petrolio e crisi climatica

“Il prezzo che paghiamo” non si limita a raccontare le storie personali delle vittime della crisi climatica. Attraverso le testimonianze di esperti, attivisti e giornalisti, il documentario ricostruisce il filo che lega le attività estrattive di petrolio, come quelle portate avanti da ENI, Shell e TotalEnergies, agli eventi climatici estremi che stanno diventando sempre più frequenti e distruttivi. Inondazioni, siccità e incendi sono solo alcune delle manifestazioni di una crisi che ha radici profonde nel comportamento delle multinazionali fossili.

Chi paga prezzo della crisi climatica?

Il documentario pone una domanda fondamentale: chi paga davvero il prezzo della crisi climatica? Nonostante l’aumento degli eventi climatici estremi, come alluvioni, incendi e siccità, secondo Greenpeace i media italiani continuano spesso a trattare il cambiamento climatico in modo superficiale, senza andare a fondo sui principali responsabili: le compagnie fossili. “Il prezzo che paghiamo” è un tentativo di colmare questo vuoto informativo, portando alla luce la responsabilità diretta delle multinazionali fossili nella crisi climatica e nell’aggravamento degli eventi estremi.

Viaggio di denuncia e memoria collettiva

Il documentario non è solo un’indagine su quanto accade oggi, ma anche un atto di memoria collettiva, un richiamo a non dimenticare le ferite aperte del nostro paese. Raccontando le storie di coloro che vivono nelle zone più colpite, il film rivela un lato nascosto della crisi climatica, mettendo in evidenza ciò che le multinazionali fossili vogliono tenere nascosto al grande pubblico. “Il prezzo che paghiamo” è una denuncia contro l’inerzia delle politiche globali e un invito ad agire prima che le cicatrici del nostro tempo diventino irreversibili.

Il calendario delle proiezioni

23 maggio (Roma) – Nuovo Cinema Aquila – Ore 21

27 maggio (Bologna) – Le Serre – Ore 20:30

28 maggio (Campi Bisenzio – Firenze) – Fabbrica Ex-Gkn di Campi Bisenzio – Ore 20:30

29 maggio (Roma) – Spin Time – Orario da confermare

Tutti gli eventi sono ad ingresso gratuito. Il calendario delle proiezioni è in aggiornamento.

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