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L’Intelligenza artificiale presenta il conto al pianeta: il consumo nascosto di energia e acqua

Intelligenza artificiale: il grande consumo nascosto tra energia e acqua

L’Intelligenza artificiale presenta il conto al pianeta: il consumo nascosto di energia e acqua

L’intelligenza artificiale (AI) sta rivoluzionando il mondo, ma con un costo ambientale significativo. Consumi energetici e idrici crescenti costituiscono una sfida globale da affrontare con urgenza. In questo articolo si esplorano la portata dell’impatto ambientale dell’AI, le implicazioni climatiche e le risposte del settore tecnologico, con dati aggiornati al 2025.

La scala dell’impronta ambientale dell’AI

L’AI potrebbe consumare fino a 300 terawatt-ora di elettricità all’anno negli Stati Uniti entro il 2028, alimentando circa 28 milioni di case. Questo rappresenta un aumento di tre volte rispetto al 2023, arrivando a rappresentare il 12% del consumo elettrico totale USA. Anche l’utilizzo di acqua per raffreddare data center e server AI amazza: solo Google, Microsoft e Meta hanno consumato 580 miliardi di galloni d’acqua nel 2022, equivalente al fabbisogno annuo di 15 milioni di famiglie americane. Per singola interazione, un sistema AI come ChatGPT può consumare fino a 500 ml d’acqua per il raffreddamento, una quantità che diventa enorme su scala globale considerando i 2,5 miliardi di richieste quotidiane.

Implicazioni climatiche e stress regionale

Le regioni già sotto stress ambientale risentono particolarmente dell’aumento nell’uso di risorse da parte di data center. In Arizona, il consumo idrico massiccio ha colpito agricoltori e famiglie; in Oregon, i data center di Google rappresentano un quarto del consumo regionale d’acqua. Studi del 2025 mostrano che operazioni AI ad alta intensità aumentano significativamente le emissioni di CO2, con sistemi complessi che arrivano a produrre fino a 50 volte più emissioni di modelli base. L’FMI prevede che l’adozione di AI genererà tra 0.4 e 1.6 gigatoni di CO2 eq. entro il 2035, anche se con un ritorno economico previsto dello 0.5% di crescita globale annuale del PIL.

Risposte industriali ed efficienza energetica

Le grandi aziende tecnologiche hanno iniziato a intervenire. Google ha ridotto le emissioni del 12% nel 2024, nonostante un aumento del 27% nel consumo elettrico, migliorando di 33 volte l’efficienza energetica per richiesta AI in un anno. I contratti per energia rinnovabile (solare e eolica) con data center USA hanno raggiunto quasi 34 GW, quasi la metà di tutti i contratti corporate. Tuttavia, rapporti indipendenti evidenziano rischi sulla strategia climatica di Big Tech, con emissioni di Microsoft e Meta in forte aumento dal 2019. La difficoltà principale rimane nell’integrazione delle fonti rinnovabili a fronte della crescita esplosiva dei data center, che per ora si affidano in larga parte a combustibili fossili. La domanda idrica legata all’AI potrebbe superare i 2 trilioni di litri entro il 2028, mettendo a dura prova la sostenibilità ambientale

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