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Copernicus: emissioni di carbonio ai massimi storici in Europa

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Copernicus: emissioni di carbonio ai massimi storici in Europa

Le emissioni totali di carbonio provocate dagli incendi boschivi in Europa e nel Regno Unito nel 2025 hanno raggiunto livelli mai registrati prima, secondo i dati del Copernicus Atmosphere Monitoring Service (CAMS). Con la stagione degli incendi ancora in corso, le emissioni hanno già superato il record stabilito nel 2003, arrivando a 17 megatonnellate di carbonio al 15 settembre.

L’analisi è basata sul Global Fire Assimilation System (GFAS), uno strumento che utilizza le osservazioni satellitari per stimare le emissioni globali causate dagli incendi. Il precedente picco di 11,4 megatonnellate risaliva al 2003. Quest’anno, solo tra fine agosto e metà settembre, si sono registrate emissioni pari a 12,9 megatonnellate, con una crescita continua.

Spagna e Portogallo responsabili del 75% delle emissioni

Secondo Copernicus, circa tre quarti delle emissioni complessive in Europa sono stati generati da incendi in Spagna e Portogallo. Le condizioni meteorologiche estreme, legate anche al riscaldamento globale, hanno favorito la propagazione degli incendi in vaste aree boschive, rendendo difficile il contenimento dei focolai.

La direttrice del Copernicus Atmosphere Monitoring Service, Laurence Rouil, ha sottolineato l’importanza del monitoraggio costante di questi eventi. Le emissioni da incendi non solo aggravano la crisi climatica, ma compromettono anche la qualità dell’aria, aumentando i rischi per la salute umana a livello locale e transfrontaliero.

Il fumo dagli incendi in Canada raggiunge l’Europa

Oltre ai roghi in Europa meridionale, anche gli incendi in Canada hanno avuto un impatto significativo. Il paese ha registrato il secondo livello più alto di emissioni annuali mai osservato, superato solo dal picco del 2023. Le colonne di fumo generate dagli incendi nordamericani hanno attraversato l’Oceano Atlantico, raggiungendo le regioni occidentali del continente europeo.

Questi eventi evidenziano come il fumo prodotto dai roghi possa avere un impatto globale, trasportando particolato fine e altri inquinanti a migliaia di chilometri di distanza dalla fonte.

Ozono oltre i limiti in tutta Europa

L’estate del 2025 è stata caratterizzata anche da forti ondate di calore, che hanno contribuito ad aumentare le concentrazioni di ozono troposferico ben oltre i limiti previsti dalle normative europee. L’ozono, se presente in quantità elevate a bassa quota, rappresenta un pericolo per la salute respiratoria e contribuisce all’effetto serra.

Secondo Copernicus, la combinazione tra incendi, alte temperature e inquinamento atmosferico ha reso la qualità dell’aria particolarmente critica in numerose aree del continente, rafforzando l’urgenza di interventi mirati.

Strategia e prevenzione

L’analisi di Copernicus evidenzia la necessità di strategie di adattamento e mitigazione efficaci per affrontare le conseguenze degli incendi e dei cambiamenti climatici. Rouil ribadisce che i dati raccolti devono essere utilizzati per pianificare azioni concrete, capaci di ridurre l’impatto degli incendi sulla salute umana, sull’ambiente e sul clima.

La prevenzione, unita a una gestione più sostenibile dei territori e delle risorse forestali, sarà fondamentale per affrontare le stagioni future, che si preannunciano sempre più intense.

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