Incendi, nuovo allarme WMO: le polveri sottili minacciano anche le città lontane
Nel 2024, una combinazione di siccità e alte temperature ha favorito l’innesco di incendi boschivi su larga scala. Ma oltre ai danni ambientali diretti, c’è un effetto meno visibile ma altrettanto pericoloso: il peggioramento della qualità dell’aria a livello globale. Lo evidenzia il nuovo rapporto dell’Organizzazione meteorologica mondiale (WMO), che mette in luce il ruolo crescente degli incendi nel diffondere polveri sottili e aerosol anche a grande distanza dai focolai. Il documento invita a rafforzare la sorveglianza atmosferica e a promuovere politiche ambientali integrate per tutelare salute, ambiente ed economia.
Gli incendi peggiorano l’aria anche lontano dalle fiamme
Il rapporto della WMO evidenzia come gli incendi boschivi non siano solo una minaccia per le aree direttamente colpite, ma abbiano effetti a lungo raggio. Le polveri sottili emesse, in particolare il particolato PM2,5, possono viaggiare per migliaia di chilometri, danneggiando la qualità dell’aria anche in zone urbane molto lontane. Le conseguenze riguardano la salute umana, gli ecosistemi e le attività economiche. L’allarme lanciato dalla WMO è chiaro: i confini geografici non proteggono dall’inquinamento atmosferico generato dagli incendi.
PM2,5 in aumento in Amazzonia, Siberia e Africa
Tra le aree più colpite nel 2024 ci sono state il bacino amazzonico, la Siberia e l’Africa centrale, dove gli incendi hanno generato livelli di PM2,5 ben superiori alla media del periodo 2003-2024. In Amazzonia, in particolare, si sono registrate le anomalie più alte a causa di incendi record e di una siccità prolungata nel nord del Sud America. Il bollettino mostra come la situazione stia peggiorando con il riscaldamento globale, creando un circolo vizioso tra cambiamenti climatici e degrado atmosferico.
Le cause climatiche
Secondo la WMO, gli incendi più distruttivi del 2024 sono stati alimentati da un mix di fattori climatici: scarse precipitazioni, temperature elevate, ondate di calore, vegetazione secca e venti intensi. Queste condizioni hanno aumentato la probabilità di incendi e ne hanno accelerato la propagazione. Il rapporto sottolinea che il cambiamento climatico sta rendendo sempre più frequenti e intensi questi scenari, trasformando eventi eccezionali in situazioni quasi ordinarie.
L’inquinamento atmosferico colpisce anche le città lontane
Uno degli aspetti più preoccupanti del bollettino è che gli effetti degli incendi non si limitano alle aree rurali. Le città, anche se situate a grande distanza dai roghi, subiscono un peggioramento della qualità dell’aria. Le polveri sottili e gli aerosol trasportati dai venti penetrano nelle aree urbane, esponendo milioni di persone a rischi per la salute, soprattutto per le fasce più vulnerabili come bambini, anziani e soggetti con patologie respiratorie.
Cooperazione internazionale
Il segretario generale della WMO, Ko Barrett, ha sottolineato l’urgenza di rafforzare la cooperazione globale per affrontare una minaccia che non conosce confini. È necessario migliorare il monitoraggio atmosferico, investire nella prevenzione e adottare politiche climatiche e ambientali più efficaci. Solo un approccio coordinato tra Paesi potrà contenere l’impatto crescente degli incendi sulla qualità dell’aria e sulla salute globale.
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