Inquinamento acustico: ogni anno in Europa 66mila morti
L’inquinamento acustico dovuto ai trasporti è una delle minacce ambientali più gravi per la salute in Europa, tanto da essere considerata la seconda più pericolosa dopo l’inquinamento atmosferico. Più di 110 milioni di europei vivono in condizioni di alta esposizione a rumori provenienti dal traffico automobilistico, ferroviario e aereo, con gravi conseguenze sul benessere fisico e mentale.
Gli effetti sulla salute
Secondo un rapporto dell’Agenzia Europea per l’Ambiente (AEA), l’inquinamento acustico da trasporti causa circa 66mila morti premature ogni anno. Le principali problematiche di salute legate al rumore includono malattie cardiovascolari, diabete di tipo 2 e disturbi psicologici come la depressione. Non solo, anche lo stress cronico e i disturbi del sonno sono strettamente legati all’esposizione al rumore dei veicoli, con un impatto significativo sulla qualità della vita delle persone.
Minaccia sottovalutata
Il danno sanitario causato dall’inquinamento acustico supera, in alcuni casi, quello dovuto a rischi come il fumo passivo o l’esposizione al piombo. Il costo economico dell’inquinamento acustico in Europa è stimato in quasi 100 miliardi di euro ogni anno, un peso che la società non può più ignorare. Tuttavia, molti esperti ritengono che i dati disponibili siano sottostimati, e che con limiti più rigorosi, il numero delle persone esposte sarebbe significativamente maggiore.
Le zone più colpite
Il 20% della popolazione dell’Unione Europea è esposta a livelli particolarmente elevati di inquinamento acustico, con un impatto devastante sul sonno e sullo sviluppo. I bambini sono i più vulnerabili: circa 15 milioni di bambini vivono in aree in cui il rumore del traffico danneggia le loro capacità cognitive e comportamentali. Il disturbo del sonno nei più giovani porta a difficoltà nella lettura e a problemi comportamentali, aumentando il rischio di difficoltà scolastiche.
Le soluzioni dell’UE
L’Unione Europea ha stabilito un obiettivo ambizioso: ridurre del 30% entro il 2030 il numero di persone cronicamente disturbate dal rumore dei trasporti. Per raggiungere questo traguardo, saranno necessarie misure più rigorose, come il miglioramento delle infrastrutture per i trasporti pubblici, l’introduzione di tecnologie meno rumorose e il potenziamento delle politiche per favorire la mobilità sostenibile.
Nonostante l’introduzione delle auto elettriche, che riducono il rumore del motore, il problema rimane significativo: la principale causa di rumore a bassa velocità proviene dai pneumatici che stridono sull’asfalto. Anche la riduzione della velocità nelle aree urbane e l’uso di materiali a bassa rumorosità sono strategie essenziali.
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