Inquinamento atmosferico: decessi dimezzati in Europa ma Italia ancora maglia nera
Secondo l’ultimo rapporto dell’Agenzia europea per l’Ambiente, tra il 2005 e il 2023 i decessi prematuri attribuibili al particolato fine PM2,5 sono diminuiti del 57% nell’Unione europea. Una riduzione importante, che conferma un trend positivo ormai ventennale e coinvolge anche gli altri principali inquinanti: ozono (O3) e biossido di azoto (NO2).
Il taglio delle morti da PM2,5 indica che l’obiettivo del piano d’azione UE per l’inquinamento zero, ovvero ridurre del 55% l’impatto entro il 2030, è stato già raggiunto nel 2023.
Livelli ancora lontani dalle raccomandazioni dell’OMS
Nonostante i progressi, quasi il 95% della popolazione urbana europea vive ancora in aree con livelli di inquinamento atmosferico ben superiori alle linee guida dell’Organizzazione mondiale della Sanità.
Secondo le stime, se l’UE avesse rispettato pienamente le soglie OMS nel 2023, si sarebbero potuti evitare 182 mila decessi da PM2,5, 63 mila da ozono e 34 mila da biossido di azoto.
La nuova direttiva europea sulla qualità dell’aria
La direttiva rivista sulla qualità dell’aria, in vigore dal 2024, avvicina gli standard europei ai livelli raccomandati dall’OMS. L’UE punta a dimezzare le emissioni delle principali sostanze inquinanti entro il 2030, anche se sono previste deroghe di dieci anni per territori con condizioni geografiche e climatiche particolarmente sfavorevoli.
Si tratta spesso delle aree più colpite dall’inquinamento: la pianura Padana, la bassa Slesia e il bacino della Ruhr, dove l’accumulo degli inquinanti è favorito da fattori orografici e da intensa attività industriale.
Italia: il Paese europeo con più vittime da PM2,5 nel 2023
Nonostante un calo del 43,4% negli ultimi due decenni, l’Italia resta nel 2023 il Paese UE con il maggior numero di decessi attribuibili al particolato fine: 43.083. Seguono Polonia (25.268) e Germania (21.640).
L’Italia è prima anche per le morti dovute al biossido di azoto, che raggiungono quota 9.064, e seconda solo alla Germania per quelle da ozono, pari a 11.230.
Oltre ai decessi: i pesanti effetti sulla salute
Il rapporto dell’AEA evidenzia anche l’impatto quotidiano dell’inquinamento sulla salute: dall’asma alle cardiopatie ischemiche fino al cancro ai polmoni. Nuove evidenze scientifiche suggeriscono inoltre un possibile legame tra esposizione prolungata agli inquinanti e lo sviluppo della demenza.
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