L’inquinamento atmosferico riduce i benefici dell’attività fisica
Un nuovo studio pubblicato su BMC Medicine indica che l’esposizione prolungata all’inquinamento atmosferico può ridurre parte dei benefici associati all’attività fisica. Nonostante ciò, i ricercatori chiariscono che l’esercizio rimane comunque positivo per la salute: l’effetto benefico si riduce, ma non scompare. L’obiettivo dello studio è comprendere come i livelli di inquinamento possano interferire con il rapporto tra movimento e longevità.
Lo studio
Il team di ricerca ha analizzato i dati di oltre un milione e mezzo di individui provenienti da vari Paesi, tra cui Regno Unito, Cina e Stati Uniti, seguiti per più di dieci anni. I risultati mostrano che chi praticava almeno due ore e mezza a settimana di attività fisica moderata o intensa, come la corsa, presentava un rischio di mortalità inferiore del 30% rispetto alle persone meno attive.
Quando il PM2,5 è elevato, i benefici si riducono sensibilmente
Il quadro cambia per chi vive in aree caratterizzate da alti livelli di PM2,5. Nei territori in cui la concentrazione media annuale raggiungeva o superava i 25 μg/m³, valore che riguarda quasi metà della popolazione mondiale, la riduzione del rischio di mortalità scendeva al 12-15%. Nei luoghi con livelli superiori ai 35 μg/m³, i benefici dell’attività fisica diminuivano ulteriormente, arrivando in alcuni casi a rendere il rischio di morte per cancro simile a quello delle persone che non svolgono esercizio moderato o vigoroso.
I limiti dello studio
Come molte ricerche di ampia scala, anche questa presenta alcune limitazioni. La maggior parte dei partecipanti proveniva da Paesi ad alto reddito e mancavano informazioni dettagliate sulla dieta o sull’esposizione all’inquinamento domestico. Tuttavia, gli autori hanno integrato nel modello numerosi fattori rilevanti, come livello di istruzione, reddito, abitudini di salute, presenza di malattie croniche e fumo, per ottenere un quadro più accurato possibile.
Attività fisica sempre utile, ma l’aria pulita fa la differenza
Il messaggio principale dello studio è chiaro: l’esercizio resta utile, anche in contesti fortemente inquinati, ma non può esprimere completamente il suo potenziale protettivo quando la qualità dell’aria è scadente. Gli autori sottolineano che migliorare l’ambiente atmosferico è essenziale per proteggere la salute e per garantire che i benefici dell’attività fisica siano pienamente efficaci.
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