L’inquinamento atmosferico altera il metabolismo e aumenta il rischio di diabete
Numerose ricerche hanno già evidenziato gli effetti negativi dell’inquinamento atmosferico su cuore e polmoni. Tuttavia, prove recenti suggeriscono che l’esposizione cronica a particolato fine, in particolare al PM2.5, incida anche sulla salute metabolica, contribuendo allo sviluppo di obesità, insulino-resistenza e diabete di tipo 2.
Uno studio pubblicato su JCI Insight e condotto in collaborazione tra l’Università di Zurigo e la Case Western Reserve University di Cleveland, ha approfondito i meccanismi attraverso cui gli inquinanti ambientali influenzano il metabolismo, focalizzandosi in particolare sul tessuto adiposo bruno.
Il ruolo del PM2.5
Il particolato fine PM2.5 è costituito da minuscole particelle sospese nell’aria, con un diametro inferiore a 2,5 micrometri, capaci di penetrare in profondità nei polmoni e nel sistema circolatorio. Per valutare gli effetti di una esposizione prolungata a queste particelle, i ricercatori hanno sottoposto topi da laboratorio all’inalazione controllata di PM2.5 per sei ore al giorno, cinque giorni alla settimana, per 24 settimane.
Questo schema sperimentale ha simulato in modo realistico l’esposizione urbana cronica tipica delle aree densamente popolate.
Il grasso bruno e la sua funzione nel bilancio energetico
Il grasso bruno, a differenza del più noto grasso bianco, svolge un ruolo attivo nel metabolismo: produce calore, consuma energia e contribuisce alla regolazione della glicemia. Una sua disfunzione può compromettere significativamente l’equilibrio metabolico dell’organismo.
Nei topi esposti al PM2.5, i ricercatori hanno osservato alterazioni nella funzione del grasso bruno, accompagnate da una minore sensibilità all’insulina, aumento dell’accumulo lipidico e segni di fibrosi e danno tissutale.
Danno metabolico
Lo studio ha indagato le cause molecolari delle alterazioni riscontrate, identificando modificazioni epigenetiche come principale meccanismo. In particolare, sono stati osservati cambiamenti nei pattern di metilazione del DNA e nel rimodellamento della cromatina, che regolano l’attività genica senza modificare la sequenza del DNA.
Due enzimi, HDAC9 e KDM2B, sono risultati centrali in questo processo. Questi regolatori epigenetici modificano la struttura degli istoni, le proteine attorno alle quali è avvolto il DNA, influenzando l’attivazione o la repressione di specifici geni nel grasso bruno.
Implicazioni per la salute pubblica e la prevenzione
I risultati di questa ricerca sottolineano come l’inquinamento atmosferico non sia solo un problema respiratorio o cardiovascolare, ma anche un serio fattore di rischio per le malattie metaboliche. Comprendere i meccanismi molecolari alla base di questi effetti può aiutare a sviluppare nuove strategie di prevenzione e a orientare le politiche ambientali verso una maggiore tutela della salute pubblica.
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