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La bonifica delle centrali a carbone indiane “avrebbe potuto salvare 720mila vite”

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La bonifica delle centrali a carbone indiane “avrebbe potuto salvare 720mila vite”

Sono seicento le centrali a carbone generano oltre il 70% dell’elettricità dell’India. Nonostante le normative approvate nel 2015, meno del 5% di questi impianti opera con sistemi moderni per ripulire i camini dagli inquinanti atmosferici.

Il dottor Asif Qureshi dell’Indian Institute of Technology di Hyderabad e il suo team hanno utilizzato una simulazione computerizzata dell’inquinamento atmosferico in tutta l’India per testare cosa sarebbe successo se le nuove tecnologie fossero state installate nelle centrali elettriche. Hanno esaminato due diverse tecnologie e hanno scoperto che il controllo dello zolfo era il passo più efficace, ma l’applicazione congiunta di entrambe le tecnologie ha prodotto i maggiori vantaggi.

La stima: 720mila morti in meno in 10 anni

Se le centrali elettriche fossero state ripulite nel 2010 si sarebbero potute evitare ben 720mila morti premature in un periodo di 10 anni. L’inquinamento da particolato si sarebbe ridotto fino all’11% in tutto il paese. Il gruppo di ricerca ha scoperto che le persone che vivevano intorno alle centrali elettriche avrebbero sperimentato il beneficio maggiore, fino a una riduzione del 28% dell’inquinamento da particelle, portando a una riduzione di circa il 17% delle morti premature.



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I costi non sostenuti

I costi di installazione e di gestione sono spesso citati come motivo di ritardo. Il team di Qureshi ha quindi confrontato il costo dei sistemi di bonifica con il costo delle vite perse.

Si stima che il capitale e i costi operativi siano compresi tra 19,5 e 32,8 miliardi di dollari (circa 16-26 miliardi di sterline) all’anno. I benefici dipendono dal valore monetario assegnato a una vita umana. Utilizzando una serie di valori internazionali, i ricercatori hanno calcolato un beneficio compreso tra 18 e 604 miliardi di dollari (circa 14-481 miliardi di sterline).

Qureshi ha affermato: “Anche a questo livello di screening sembra esserci una forte motivazione per implementare tecnologie di pulizia. Se l’industria o i politici potessero accettare questo modo di guardare al problema, forse il controllo dell’inquinamento potrebbe essere accelerato”.

Lo studio precedente

La professoressa Maureen Cropper dell’Università del Maryland negli Stati Uniti ha condotto uno studio precedente sugli impatti delle centrali elettriche a carbone progettate in India. Invece di concentrarsi sulle centrali elettriche già costruite, il team di Cropper ha esaminato le opzioni future.

Cropper ha affermato: “Ci sono grandi benefici per la salute derivanti dal passaggio alle energie rinnovabili provenienti dalle centrali elettriche a carbone. Non costruire la futura capacità di carbone pianificata in India nel 2019 eviterebbe almeno 844.000 morti premature nel corso della vita di questi impianti”.

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