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Emergenza siccità, l’Italia disperde troppa acqua. Il Po ha perso 70 mld di tonnellate

Emergenza siccità, l’Italia disperde troppa acqua. Il Po ha perso 70 mld di tonnellate

La siccità e dunque la mancanza di risorse idriche è un fenomeno noto ormai in ogni parte del Pianeta. Si può combattere solo contando su azioni concrete dei cittadini singoli e delle comunità.

La giornata mondiale per la lotta alla desertificazione e alla siccità è una ricorrenza voluta dalle Nazioni Unite e si celebra ogni 17 giugno. L’obiettivo è divulgare nuovi modi per prevenire la desertificazione e combattere la siccità.

Siccità emergenza globale senza precedenti

Il Segretariato della Convenzione ONU per la lotta alla desertificazione (UNCCD) lo scorso dicembre ha pubblicato il secondo rapporto Global Drought Snapshot, da cui si evince che il problema della siccità è un’emergenza senza precedenti a livello mondiale.

Un ecosistema è in equilibrio quando sono disponibili le sostanze nutritive per tutti gli organismi che lo compongono. La biodiversità rappresenta i miliardi di organismi viventi che abitano la Terra e le interazioni tra di loro. È essenziale e fondamentale per la nostra sopravvivenza ma in grande pericolo. La base ecologica che consente la vita sulla Terra si sta riducendo: l’equilibrio ambientale è un perfetto insieme naturale di auto regolamentazione delle risorse terrestri ma è sempre più minacciato dai cambiamenti climatici favoriti dall’uomo.

Uno di questi, è la desertificazione: diversi Paesi stanno già sperimentando gli effetti della siccità aggravata dal surriscaldamento globale. In quelli a basso e medio reddito, la siccità sta producendo rischi per la sicurezza alimentare, carestie, conflitti per l’acqua e migrazioni. Il rapporto dell’UNCCD si riferisce ad un fenomeno silenzioso, un lento disastro che riguarda tutti, danneggiando vari settori produttivi e gravando sulla nostra sicurezza e salute.

Desertificazione, qual è la situazione in Italia?

L’Italia è, potenzialmente, tra i paesi più ricchi d’acqua, ma questa disponibilità si sta piano piano riducendo. Nella mappa globale dei Paesi a rischio per la riduzione delle risorse idriche c’è anche l’Italia che subisce gli effetti della crisi climatica. Ondate estreme di calore e poche piogge e nevicate, negli ultimi anni, sono i fattori ambientali che preoccupano di più.

Inoltre, l’Italia disperde troppa acqua potabile. Secondo l’ISTAT, infatti, nel periodo 2018-2022, ogni 100 litri d’acqua introdotti nel nostro sistema idrico ben 42 andavano persi senza arrivare ai rubinetti delle case.

Poi, c’è il problema dello spreco d’acqua, legato alle errate abitudini dei cittadini. L’Italia è, infatti, il paese che consuma più acqua in Europa: 120-150 metri cubi in media per ogni famiglia in un anno, con un consumo medio giornaliero individuale di circa 220 litri d’acqua al giorno. 



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Come limitare gli sprechi d’acqua?

Per intervenire sul fenomeno in modo efficace occorre garantire una gestione più efficiente da parte delle autorità e sensibilizzare i cittadini a un uso corretto delle risorse. Occorre affidarsi alle azioni dei singoli individui e all’intervento delle intere comunità. C’è bisogno di una strategianazionale per monitorare i bacini idrografici, e soluzioni tecniche che aiutino il ripristino della funzionalità ecologica del territorio e il riuso delle acque reflue in ambito irriguo.

Inoltre, ognuno di noi, nel proprio quotidiano, può fare la propria parte. Tutelare il pianeta significa prendersi cura anche della nostra salute. 

La siccità in Italia: il Po ha perso 70 miliardi di tonnellate d’acqua

Oggi in Italia sono le zone centrali e soprattutto del Mezzogiorno a soffrire un’intensa siccità. Tra il 2021 e il 2022 le regioni del nord, in particolare quelle bagnate dal corso del Po, hanno subìto la sete.

I ricercatori dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), in uno studio recente hanno analizzato l’area che comprende il bacino del Po, per verificare le variazioni del contenuto d’acqua del sottosuolo tra gennaio 2021 e agosto 2022. Attraverso il Gps, infatti, è possibile calcolare lo spostamento del terreno per valutare la quantità d’acqua presente.

“Quella che stava colpendo l’area del bacino del Po non era una semplice ondata di calore estiva, ma la peggiore siccità che l’Italia avesse visto negli ultimi due secoli” spiegano. Nell’arco temporale 2021-2022, gli esperti stimano, infatti, che l’entità della perdita d’acqua nel bacino del Po corrisponda a circa 70 miliardi di tonnellate d’acqua, un volume immenso. Una quantità leggermente superiore a quella contenuta nel lago di Garda.

“Sappiamo che a causa del riscaldamento globale questi eventi siccitosi saranno sempre più frequenti ed intensi – sottolineano i ricercatori Ingv –. Per affrontare questo problema e mettere in atto le migliori politiche, è necessario riuscire a misurare e controllare costantemente nel tempo il contenuto d’acqua nel sottosuolo. È così possibile avere le informazioni che servono per attuare le migliori pratiche per e contrastare un problema destinato ad aggravarsi nel prossimo futuro per effetto dei cambiamenti climatici in atto”.

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