Dalle reti energetiche alla plastica: l’Italia presenta all’ONU il suo modello di sostenibilità
La settima sessione dell’Assemblea delle Nazioni Unite per l’Ambiente che si sta svolgendo a Nairobi in questi giorni, vede l’Italia impegnata in prima linea. La delegazione è guidata dal Viceministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Vannia Gava, ed è composta da rappresentanti istituzionali, diplomatici e tecnici impegnati nella definizione di proposte e collaborazioni per la sostenibilità globale.

Il tema dell’UNEA-7 e il ruolo dell’Italia
Il tema centrale, “Advancing sustainable solutions for a resilient planet”, richiama la necessità di accelerare l’adozione di soluzioni condivise per la protezione dell’ambiente e la resilienza ai cambiamenti climatici. La delegazione italiana partecipa a tavoli di lavoro, incontri tematici e dialoghi di alto livello, con il coinvolgimento di figure istituzionali e della comunità scientifica.
Incontri e cooperazioni multilaterali
Il Viceministro Gava prenderà parte ai confronti con i Multilateral Environmental Agreements e a dialoghi con rappresentanti della società civile e del settore privato. Sono previsti anche incontri bilaterali strategici, tra cui quello con il viceministro dell’Energia del Kenya e con il Direttore esecutivo del Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente, Inger Andersen.
Le partnership con il Kenya e i progetti strategici
Al centro del dialogo con il Kenya ci sono la collaborazione nell’ambito del Piano Mattei, il Fondo Italiano per il Clima e la proposta di una piattaforma di ricerca sui carburanti alternativi, sviluppata con il Politecnico di Torino. L’iniziativa segue le raccomandazioni dell’Agenzia Internazionale dell’Energia e si collega al Belém 4X Pledge on Sustainable Fuels, volto a quadruplicare entro il 2035 la produzione di combustibili sostenibili rispetto ai livelli del 2024.
Cooperazione con UNEP
Nel bilaterale con l’UNEP, il MASE punta a rafforzare la collaborazione sul programma 3DEN, che sostiene la digitalizzazione delle reti elettriche nei Paesi in via di sviluppo attraverso oltre 23 milioni di euro di contributi italiani previsti tra il 2024 e il 2026. Centrale anche l’iniziativa EPIC, che promuove tecnologie innovative di raffrescamento sostenibile per le catene logistiche dei Paesi coinvolti nel Piano Mattei. Per EPIC sono già stati destinati 2 milioni di euro, con l’obiettivo di rendere il raffrescamento accessibile e contribuire alla lotta alla crisi climatica.
Le soluzioni basate sulla natura per le infrastrutture
Tra le novità presentate figura la nuova iniziativa quinquennale MASE-UNEP dedicata alle infrastrutture sostenibili attraverso soluzioni basate sulla natura. Il programma, denominato NBS-IA, mira a rendere le infrastrutture attuali e future più resilienti agli impatti del cambiamento climatico.
Il modello italiano di economia circolare
Gava illustrerà anche i risultati dell’Italia nell’economia circolare come contributo ai negoziati sul trattato internazionale sulla plastica. Tra i traguardi raggiunti figurano il 76,7 per cento di riciclo degli imballaggi, il 50,2 per cento di riciclo della plastica e l’86,4 per cento di recupero totale degli imballaggi. L’Italia registra inoltre un 50,8 per cento di riciclo dei rifiuti urbani e un 73 per cento di recupero di materia dai rifiuti speciali, posizionandosi al secondo posto in Europa nel circularity index con un valore del 65,2 per cento.
La posizione dell’Italia verso l’esito finale dell’UNEA-7
Il MASE punta a un risultato ambizioso per la conferenza: una dichiarazione ministeriale che riaffermi i principi della Dichiarazione di Rio e gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, promuovendo azioni concrete contro l’inquinamento, per la tutela della biodiversità e per una transizione ecologica equa e sistemica.
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