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Climate Risk Index: l’Italia è al 16° posto tra le nazioni più vulnerabili al clima

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Climate Risk Index: l’Italia è al 16° posto tra le nazioni più vulnerabili al clima

Nella nuova classifica dei Paesi più colpiti dagli impatti del cambiamento climatico negli ultimi 30 anni, l’Italia si colloca al sedicesimo posto su 174 nazioni. A guidare l’elenco ci sono soprattutto Paesi del Sud globale, ma la presenza dell’Italia, della Francia (dodicesimo posto) e degli Stati Uniti (diciottesimo) evidenzia che anche le economie industrializzate stanno subendo gravi conseguenze climatiche.

Il rapporto, elaborato da Germanwatch e presentato alla Cop 30 di Belém, in Brasile, mostra che altri tre Paesi europei figurano tra i 30 più colpiti: Spagna (24ª posizione), Portogallo (27ª) e Germania (29ª).

Il Climate Risk Index

Secondo il Climate Risk Index, negli ultimi trent’anni oltre 832.000 persone hanno perso la vita a causa di eventi meteorologici estremi, mentre i danni economici globali hanno superato i 4,5 miliardi di miliardi di dollari, al netto dell’inflazione.

Tra il 1995 e il 2024 si sono verificati più di 9.700 eventi estremi, tra cui ondate di calore, uragani, tempeste e inondazioni. I Paesi più colpiti sono Dominica, Myanmar e Honduras.

La Dominica, piccola isola caraibica in cima alla classifica, ha subito devastazioni senza precedenti, come nel 2017, quando l’uragano Maria provocò danni per 1,8 miliardi di dollari, quasi tre volte il suo PIL. Il Myanmar segue al secondo posto, principalmente per gli effetti del ciclone Nargis nel 2008, che causò la morte di quasi 140.000 persone.

Eventi estremi: migliorano Italia e Spagna

Considerando solo gli eventi meteorologici del 2024, l’Italia si trova al 104° posto, un miglioramento rispetto al terzo posto dell’anno precedente. La Spagna, invece, è ventesima, dopo aver subito la peggiore catastrofe naturale della sua storia recente: l’alluvione di Valencia.

Tra gli eventi più significativi per l’Italia figurano le temperature record registrate nel luglio 2024 e la grave siccità che ha colpito Sicilia e Sardegna. Le scarse precipitazioni e il caldo estremo hanno avuto effetti diretti su agricoltura e turismo.

I Paesi più vulnerabili

I dati mostrano che circa il 40% della popolazione mondiale – oltre tre miliardi di persone – vive nei Paesi più colpiti dal cambiamento climatico. Dominica, Haiti, Filippine, India e Libia sono tra le nazioni più vulnerabili, spesso vittime di cicloni tropicali, inondazioni e ondate di calore sempre più frequenti.

La dottoressa Laura Schäfer, una delle autrici del report, ha sottolineato che le ondate di calore e le tempeste rappresentano la minaccia più grave per la vita umana, mentre le inondazioni sono responsabili del maggior numero di persone colpite.

L’impatto economico e umano della crisi climatica

Secondo Vera Künzel, coautrice dell’indice, alcuni Paesi si trovano in cima alla classifica per singoli eventi devastanti, mentre altri subiscono ripetuti episodi climatici estremi che impediscono una piena ripresa. È il caso di Haiti, India e Filippine, dove gli eventi meteorologici estremi si susseguono con tale regolarità da lasciare intere regioni in uno stato di vulnerabilità cronica.

Durante la Cop 30, Germanwatch ha ribadito la necessità di maggiori finanziamenti internazionali per far fronte a perdite e danni e per sostenere l’adattamento climatico nei Paesi più colpiti. Senza un impegno duraturo da parte delle nazioni ricche, le disuguaglianze climatiche rischiano di aggravarsi ulteriormente.

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