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Sostenibilità in affanno: per gli italiani è solo una scusa per alzare i prezzi. Lo studio

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Sostenibilità in affanno: per gli italiani è solo una scusa per alzare i prezzi. Lo studio

In Italia la sostenibilità arranca. Meno di un consumatore su dieci sceglie prodotti realizzati da aziende sostenibili e, per il 20% della popolazione, l’impegno ambientale e sociale dichiarato dalle imprese è solo un pretesto per giustificare rincari. È questo uno dei dati più allarmanti che emergono dalla ricerca “Controriforma della sostenibilità”, presentata in vista del quinto Campus Future Respect, in programma dall’8 al 10 maggio allo Stadio di Domiziano, in piazza Navona a Roma.

Patrocinato dal Ministero dell’Ambiente e sostenuto da realtà come Esselunga, Rina e Matchless, l’evento riunirà 45 aziende, 21 esperti e 6 Associazioni dei consumatori per affrontare il nodo cruciale: come rilanciare la sostenibilità in un contesto sempre più diffidente e disilluso?



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Crescita lenta, consapevolezza in stallo

Negli ultimi otto anni la sensibilità dei consumatori italiani verso le pratiche sostenibili è cresciuta solo del 21%, mentre la conoscenza dei temi ambientali e sociali è aumentata del 23%. Numeri poco confortanti, soprattutto se si considera che nell’ultimo anno entrambe le curve si sono appiattite. Parallelamente, quasi quattro aziende su dieci hanno sospeso o rallentato la redazione del proprio Bilancio di Sostenibilità, strumento chiave per comunicare in modo trasparente le proprie azioni.

Anche tra le imprese obbligate per legge, il livello di adempimento resta basso: solo l’11% delle medie aziende e circa l’1% delle piccole ha redatto un Bilancio di Sostenibilità. Ne consegue che i consumatori – poco informati e spesso scettici – non si fidano e non premiano le imprese virtuose.

PMI in difficoltà, AI come alleato strategico

Uno dei focus principali del Campus sarà l’esigenza di semplificare i percorsi verso la sostenibilità, in particolare per le PMI. Durante l’evento sarà presentata una ricerca basata su oltre 450 proposte di rendicontazione semplificata provenienti da 300 imprese e arricchita dalle domande di oltre 2.600 consumatori. L’obiettivo è chiaro: definire strumenti pratici, concreti e proporzionati per aiutare le oltre 10.000 PMI italiane pronte a intraprendere un percorso di sviluppo sostenibile.

“L’asso nella manica del Campus è l’integrazione dell’Intelligenza Artificiale nei processi di rendicontazione – spiega Francesco Tamburella, presidente di ConsumerLab –. L’AI è in grado di costruire percorsi su misura per ogni impresa, identificando temi chiave, rischi, opportunità e priorità, con risparmi di tempo e risorse. È uno strumento fondamentale per superare la burocrazia e riportare la sostenibilità nella realtà delle imprese.”

Il prezzo della sostenibilità: dal sospetto alla fiducia, la sfida culturale

L’edizione 2025 del Campus Future Respect si propone di rispondere a una crisi culturale prima ancora che economica. Serve ricostruire la fiducia tra aziende e consumatori, dimostrando che la sostenibilità non è solo marketing, ma una leva concreta per la competitività, la resilienza e il benessere collettivo. Il confronto aperto tra imprese, esperti e cittadini sarà un passo decisivo per tornare a dare valore a scelte responsabili e trasparenti.

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