Cibo terapeutico per animali: verso il taglio dell’IVA. La novità in Manovra

Mentre si chiude l’esame della Legge di Bilancio, arriva una notizia attesa da tempo da milioni di proprietari di cani e gatti in Italia. Il Governo ha accolto l’ordine del giorno firmato dall’on. Michela Vittoria Brambilla (Noi Moderati), presidente della LEIDAA, che chiede di abbassare l’IVA sugli alimenti dietetici veterinari.

L’obiettivo è chiaro: trattare questi prodotti non come semplice “cibo”, ma come strumenti terapeutici, equiparandoli di fatto ai medicinali veterinari.

Perché il cibo dietetico deve costare meno?

Attualmente, gli alimenti per animali da compagnia sono tassati con l’IVA ordinaria al 22%, la stessa che si applica ai beni di lusso. Tuttavia, il segmento degli alimenti dietetici terapeutici ha una funzione specifica:

• Vengono acquistati solo su raccomandazione del veterinario.
• Servono alla gestione di patologie gravi (insufficienza renale, problemi epatici, dermatiti croniche, diabete).
• Rappresentano circa il 13% del mercato totale, per un valore di oltre 412 milioni di euro.

Cosa prevede l’ordine del giorno Brambilla

L’impegno del Governo, preso durante la notte in commissione, riguarda la riduzione della pressione fiscale per favorire soprattutto i proprietari economicamente più deboli. Come ricordato dall’on. Brambilla, la Direttiva europea 2006/112/CE permette già agli Stati membri di assoggettare questi beni ad aliquota ridotta (che in Italia potrebbe scendere al 10% o al 4% in base agli sviluppi normativi).

“Si tratta di prodotti che hanno finalità terapeutica più che nutrizionale. Di qui l’esigenza di ridurre la pressione fiscale a vantaggio dei cittadini”, ha dichiarato l’on. Brambilla.

Impatto sul portafoglio: quanto si risparmia?

Un passo verso la Medicina Veterinaria Sociale

L’accoglimento di questo ordine del giorno è un segnale politico importante. Si inserisce in un percorso più ampio che mira a rendere la salute animale accessibile a tutti, evitando che i costi proibitivi del cibo “prescritto” portino all’abbandono degli animali malati o alla rinuncia alle cure.