Bolle di sapone al posto dei coriandoli: la festa di laurea diventa green al Politecnico di Torino
La festa per i neo-laureati del Politecnico di Torino si tinge di verde. Un piccolo, ma significativo, cambiamento sta prendendo piede tra le mura dell’ateneo piemontese: via i coriandoli, spazio alle bolle di sapone. Una scelta che, pur sembrando un dettaglio, si inserisce in un movimento più ampio verso la sostenibilità ambientale nelle celebrazioni accademiche e non solo.
L’immagine iconica del neo-dottore sommerso da una pioggia di coriandoli, spesso in plastica o carta non biodegradabile, è destinata a lasciare il posto a una nuvola scintillante di bolle. Questa iniziativa, già adottata in passato e ora riproposta con forza, mira a ridurre l’impatto ambientale di un gesto che, se moltiplicato per migliaia di laureati ogni anno, si traduce in un notevole accumulo di rifiuti difficilmente smaltibili.
Coriandoli: un piccolo gesto, un grande impatto ambientale
A prima vista innocui, i coriandoli rappresentano un vero e proprio problema ecologico. Sebbene esistano versioni biodegradabili, la maggior parte di quelli in commercio sono realizzati in plastica o carta patinata, materiali che, una volta dispersi nell’ambiente, contribuiscono all’inquinamento da microplastiche o alla saturazione delle discariche. I coriandoli plastificati, in particolare, possono impiegare decenni per degradarsi, frammentandosi in particelle minuscole che finiscono nei corsi d’acqua, nei terreni e persino nella catena alimentare.
Basti pensare a feste di piazza o eventi sportivi: le tonnellate di coriandoli utilizzati si disperdono rapidamente, diventando un onere per i servizi di pulizia urbana e un pericolo per la fauna selvatica che può scambiarli per cibo. Un esempio calzante è quello delle partite di calcio, dove spesso interi stadi vengono invasi da questi frammenti, richiedendo poi ingenti risorse per la pulizia.
Le bolle di sapone: l’alternativa festosa e amica dell’ambiente
L’opzione delle bolle di sapone non è una novità assoluta, ma la sua riaffermazione in un ateneo così prestigioso come il Politecnico di Torino invia un segnale forte. Le bolle offrono un’alternativa:
- Biodegradabile: La soluzione saponata è completamente biodegradabile e non lascia residui permanenti.
- Sicura: Non costituiscono un pericolo per l’ambiente o per gli animali.
- Suggestiva: Creano un effetto visivo altrettanto festoso e fotograficamente accattivante, se non di più, rispetto ai coriandoli.
Numerose città e organizzatori di eventi in tutto il mondo stanno già adottando questa soluzione. Ad esempio, matrimoni e festival all’aperto hanno spesso sostituito il riso o i coriandoli con le bolle, in un’ottica di maggiore rispetto per l’ambiente.
Un Politecnico sempre più green: segnale per gli altri atenei
La decisione del Politecnico di Torino si inserisce in un percorso più ampio dell’ateneo verso la sostenibilità. Già impegnato in progetti di ricerca e innovazione nel campo delle energie rinnovabili, dell’ingegneria ambientale e della smart city, l’università dimostra coerenza anche nei gesti simbolici.
Questa iniziativa potrebbe fare da apripista per altri atenei italiani, spingendoli a rivedere le proprie tradizioni celebrative in chiave ecologica. In un’epoca in cui la crisi climatica è sempre più evidente e le nuove generazioni sono particolarmente sensibili ai temi ambientali, adottare pratiche sostenibili anche in momenti di festa non è solo una scelta etica, ma anche un modo per educare e sensibilizzare. Celebrare un traguardo così importante come la laurea con un gesto rispettoso dell’ambiente significa gettare le basi per un futuro in cui l’innovazione tecnologica e la sostenibilità vadano di pari passo, fin dal giorno in cui si taglia il traguardo accademico.
Quali altre tradizioni universitarie potrebbero essere ripensate in chiave ecologica, per un’università davvero a impatto zero?
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