LIFE Pinna: Un progetto europeo per salvare la “nacchera di mare” dal rischio di estinzione
Il progetto LIFE Pinna rappresenta un passo fondamentale per la conservazione della Pinna nobilis, il più grande mollusco bivalve del Mar Mediterraneo. Lanciato per contrastare il rischio di estinzione di questa specie simbolo del nostro mare, il programma ha coinvolto oltre 60 scienziati da tutta Europa e si è concentrato principalmente sul Mar Ligure, Mar Tirreno e Mare Adriatico. I numeri parlano chiaro: più di 200 chilometri di costa analizzati, 100 giornate di immersioni e numerosi monitoraggi subacquei. Un impegno straordinario che si conclude ora con la presentazione di un documentario che riassume i progressi e i risultati ottenuti.
La Pinna nobilis
La Pinna nobilis ha subito un drastico declino negli ultimi anni a causa di un’epidemia che ha colpito la specie, aggravata dal riscaldamento globale e dalla presenza di nuove specie aliene nel Mediterraneo, come la Pinna rudis. Fino al 2016, la nacchera era presente in distese che raggiungevano migliaia di individui, ma la sua presenza è oggi estremamente rara. Questo scenario ha spinto scienziati, biologi e istituzioni a unire le forze per salvare una delle specie marine più preziose.
L’importanza ecologica
Perché è così cruciale proteggere la Pinna nobilis? La sua presenza è fondamentale per la salute e la biodiversità degli ecosistemi marini del Mediterraneo. La nacchera contribuisce alla stabilità delle praterie di Posidonia oceanica, uno degli ambienti più ricchi e vitali del mare, dove funge da rifugio per molte specie marine. Inoltre, grazie alla sua capacità di filtrare grandi quantità di acqua, la Pinna nobilis migliora la qualità delle acque e aiuta a mantenere l’equilibrio ecologico.
Le sfide scientifiche
Il progetto LIFE Pinna ha dovuto affrontare numerose sfide, tra cui il difficile reperimento di individui vivi a causa della recrudescenza dell’epidemia. Nonostante ciò, i ricercatori sono riusciti a portare avanti attività fondamentali come la genetica dei superstiti per identificare i più resistenti, il trapianto di individui sani in aree idonee, e il recupero delle larve per l’allevamento in cattività. Un aspetto significativo del progetto è la creazione di protocolli operativi che potranno essere replicati in altri contesti, garantendo la continuità della ricerca.
Un’opportunità per altre specie
Il lavoro portato avanti dai biologi e dai ricercatori non solo ha messo in salvo la Pinna nobilis, ma ha anche gettato le basi per la protezione di altre specie marine in pericolo. La ricerca continua, e il progetto LIFE Pinna ha contribuito a definire strategie per monitorare, conservare e reintrodurre la specie in ambienti naturali.
Il futuro del progetto
Il progetto LIFE Pinna non si conclude con la presentazione del documentario “Fermare l’estinzione”, che racconta il lavoro di decine di ricercatori e ricercatrici impegnati in una vera corsa contro il tempo per proteggere questa specie chiave dei nostri ecosistemi marini. Il 17 settembre, a Pirano (Slovenia), si terrà una tavola rotonda che riunirà scienziati e rappresentanti delle istituzioni italiane, slovene ed europee per condividere i risultati raggiunti e definire le prossime azioni concrete per la conservazione della Pinna nobilis. Questo evento segna una fase fondamentale nella protezione della specie e nel rafforzamento delle collaborazioni internazionali per la biodiversità del Mediterraneo.
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