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LIFE SeaForest: le praterie di Posidonia diventano un serbatoio di carbonio blu per il Mediterraneo

LIFE SeaForest: le praterie di Posidonia diventano un serbatoio di carbonio blu per il Mediterraneo

Avviato nel 2018 e in conclusione nel dicembre di quest’anno, il progetto LIFE SeaForest – Posidonia meadows as carbon sinks of the Mediterranean è stato presentato a Roma presso la sede dell’ISPRA come una delle iniziative più avanzate d’Europa nella valorizzazione del Carbonio Blu. L’obiettivo è stato quello di rafforzare il ruolo delle praterie di Posidonia oceanica come serbatoi naturali di CO₂, migliorandone la capacità di assorbimento e contrastando il degrado causato da erosione, ancoraggi e impatti antropici.

Il ruolo della Posidonia come serbatoio di Carbonio Blu

La Posidonia oceanica è un ecosistema fondamentale per il Mediterraneo. Oltre a ospitare una grande biodiversità, le sue praterie agiscono come efficienti serbatoi di Carbonio Blu, intrappolando grandi quantità di anidride carbonica nei sedimenti per periodi lunghissimi. Il progetto LIFE SeaForest ha contribuito a rafforzare questa funzione, realizzando un Protocollo metodologico in grado di quantificare il carbonio sequestrato dalla Posidonia. Si tratta di un passo decisivo verso la futura valorizzazione economica del servizio ecosistemico di assorbimento e immobilizzazione della CO₂.

Soluzioni innovative per la gestione sostenibile delle coste

SeaForest LIFE ha sviluppato strumenti tecnici e gestionali che possono essere replicati in molti altri contesti del Mediterraneo. L’obiettivo è integrare il valore del Carbonio Blu nelle politiche climatiche e nella pianificazione costiera, rendendo la gestione degli ecosistemi marini più efficace e consapevole. Il progetto rappresenta un contributo diretto agli obiettivi europei di neutralità climatica e di tutela della biodiversità, sottolineando come la conservazione della Posidonia sia una strategia centrale nella lotta al cambiamento climatico.

Ormeggi sostenibili per proteggere le praterie

Tra i risultati più concreti ottenuti dal progetto spicca l’introduzione di avanzati sistemi di ormeggio sostenibile in tre aree marine protette. Questi sistemi hanno ridotto in modo significativo i danni causati dagli ancoraggi tradizionali, che spesso strappano o frammentano le praterie sommerse. Nell’Area Marina Protetta dell’Isola dell’Asinara sono stati installati 63 punti di ormeggio, mentre nell’AMP Santa Maria di Castellabate ne sono stati aggiunti 26. Nel Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena, invece, sono stati ristrutturati 60 ormeggi e installati 107 nuovi dispositivi. Per gestire in modo efficiente queste infrastrutture è stata sviluppata anche un’applicazione dedicata che consente prenotazioni, monitoraggi della capacità di carico e segnalazioni sullo stato degli habitat.

Ripristino delle praterie danneggiate

Un altro pilastro del progetto è stato il ripristino delle aree di Posidonia danneggiate dagli ancoraggi. ISPRA ha coordinato interventi su oltre cento piccole zone degradate, utilizzando semi, talee e germogli spiaggiati. Sono state trapiantate più di 1300 talee naturalmente strappate dalle mareggiate, con un tasso di sopravvivenza che in alcuni casi ha raggiunto l’80 per cento. Il lavoro di ripristino è stato affiancato dall’elaborazione di un Protocollo operativo che definisce le procedure tecniche per la ricucitura delle praterie, offrendo uno strumento replicabile per future attività di restauro.

Le emissioni evitate e la nascita del mercato del carbonio blu

Un aspetto particolarmente innovativo del progetto riguarda la quantificazione delle emissioni evitate grazie alla riduzione del degrado delle praterie. Le stime indicano che, nei prossimi dieci anni, le attività sviluppate da SeaForest LIFE potrebbero evitare l’emissione di oltre 5.365 tonnellate di CO₂, principalmente nell’area dell’Arcipelago di La Maddalena. Questo risultato ha aperto la strada alla creazione di un vero e proprio mercato del carbonio, attraverso il quale le aziende impegnate nella riduzione delle proprie emissioni possono acquistare crediti di carbonio derivanti dalle attività di tutela e ripristino della Posidonia. Si tratta di un modello che unisce mitigazione climatica e finanziamento diretto della conservazione.

Un modello replicabile per il Mediterraneo

Fin dall’avvio, LIFE SeaForest ha coinvolto numerosi partner istituzionali e scientifici, tra cui ISPRA, CNR, Università della Tuscia, Carbonsink, il Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena, il Parco Nazionale dell’Asinara, il Parco Nazionale del Cilento e il capofila D.R.E.Am. Italia. Grazie ai risultati ottenuti, il progetto rappresenta oggi un modello replicabile in tutto il bacino del Mediterraneo, capace di unire tutela ambientale, innovazione gestionale e strategie climatiche avanzate.

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