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Listeriosi, oltre 3000 casi in Europa. Cosa svela il rapporto One Health di ECDC ed EFSA

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Listeriosi, oltre 3000 casi in Europa. Cosa svela il rapporto One Health di ECDC ed EFSA

L’Europa registra un nuovo picco di infezioni da Listeria monocytogenes: nel 2024 i casi confermati hanno raggiunto quota 3.041, il numero più alto degli ultimi anni. È quanto emerge dal rapporto annuale One Health sulle zoonosi pubblicato da ECDC ed EFSA, che mette in evidenza un aumento costante della gravità e della diffusione di questa infezione di origine alimentare.

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La listeriosi è risultata ancora una volta la zoonosi con il più elevato tasso di ospedalizzazione e mortalità nell’Unione Europea: circa il 70% dei pazienti è stato ricoverato e una persona su 12 è deceduta. Una proporzione che conferma la pericolosità di questo patogeno, capace di provocare forme cliniche severissime soprattutto nei soggetti più fragili.

Perché i casi aumentano

Secondo gli esperti europei, alla base dell’impennata contribuiscono diversi fattori convergenti:

  • l’invecchiamento della popolazione, che amplia la quota di cittadini vulnerabili;
  • l’aumento del consumo di alimenti pronti al consumo, spesso conservati a lungo e non sottoposti a trattamenti termici prima dell’assunzione;
  • pratiche domestiche non sempre corrette per quanto riguarda conservazione, temperature e manipolazione degli alimenti.

Ole Heuer, responsabile dell’Unità Malattie Correlate One Health dell’ECDC, ricorda che “anche se la contaminazione da Listeria è rara, le conseguenze possono essere gravissime, e questo rende la listeriosi una delle principali minacce di origine alimentare monitorate a livello europeo”.

Aumenti anche nella contaminazione degli alimenti

Il rapporto segnala che i prodotti ready-to-eat restano la categoria maggiormente associata alla contaminazione. I test effettuati nel 2024 rilevano livelli di Listeria superiori ai limiti UE in fino al 3% dei campioni analizzati. Tra i prodotti più critici emergono i salumi fermentati, che registrano il tasso di positività più elevato dell’anno.

Sicurezza alimentare: un quadro complessivo in peggioramento

L’aumento della listeriosi si inserisce in una dinamica generale preoccupante: nel 2024 i focolai di origine alimentare nell’UE sono cresciuti del 14,5%, raggiungendo 6.558 episodi, mentre i casi umani complessivi di malattie collegate al cibo sono saliti del 20%, arrivando a 62.481.

Campylobacter e Salmonella restano gli agenti più diffusi, ma per quest’ultima solo 14 Stati membri hanno raggiunto gli obiettivi UE di riduzione nelle filiere avicole. Secondo Frank Verdonck, responsabile dell’Unità Rischi Biologici dell’EFSA, “il controllo dei batteri lungo l’intera catena alimentare richiede sforzi continui e un coordinamento stabile, in piena logica One Health”.

Gruppi vulnerabili e raccomandazioni

Le autorità europee ribadiscono che la prevenzione resta fondamentale, soprattutto per donne in gravidanza, anziani e persone immunocompromesse. Le principali indicazioni includono:

  • mantenere i frigoriferi a 5°C o inferiore;
  • consumare gli alimenti entro la data di scadenza;
  • evitare cibi ad alto rischio come formaggi molli non pastorizzati, prodotti pronti al consumo e latte crudo;
  • separare sempre alimenti crudi e cotti per ridurre il rischio di contaminazione crociata.

One Health: un approccio imprescindibile

Il rapporto 2024 conferma che la lotta alle zoonosi richiede una visione integrata che connetta salute umana, animale e ambientale. Solo attraverso una stretta collaborazione tra istituzioni, industria alimentare e cittadini sarà possibile ridurre un rischio in costante evoluzione.

L’aumento della listeriosi rappresenta quindi non solo un segnale d’allarme, ma anche un invito a rafforzare prevenzione, sorveglianza e consapevolezza dei consumatori — elementi cruciali per contrastare una minaccia che, seppur invisibile, continua a mostrare tutta la sua pericolosità.

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