Lombardia modello sostenibile: l’Ingegneria Naturalistica cambia il paesaggio
La Lombardia si conferma un esempio virtuoso nell’applicazione dell’ingegneria naturalistica per il recupero ambientale e la salvaguardia della biodiversità. L’Associazione Italiana per l’Ingegneria Naturalistica (AIPIN), attraverso le parole di Andrea Ferrario (sezione Lombardia) e dei vicepresidenti nazionali Gianluigi Pirrera e Flora Vallone, presenta due casi studio emblematici e lancia un appello per una rigenerazione urbana più sostenibile.
Dalla Cava al Paradiso Naturale: Il Miracolo di Valle Oscura
“Una cava può tornare a essere un ambiente naturale? C’è il modo di creare un luogo che, dopo il termine delle attività estrattive, non rimanga una ferita nel territorio e nel paesaggio? Un modo c’è e la Cava di Valle Oscura del Monte Barro (LC) ne è un esempio lampante.” A dichiararlo è Andrea Ferrario, Presidente della sezione Lombardia di AIPIN.
Il progetto di recupero ambientale di Valle Oscura ha trasformato un’area di estrazione in un nuovo ambiente naturalistico di pregio. La chiave del successo risiede nell’utilizzo di tecniche innovative, come la semina con il “fiorume”. Questo mix di semi raccolto direttamente da prati stabili ha permesso di ricreare inerbimenti ad alta biodiversità, trasformando in pochi anni la cava in un serbatoio di vita, simile ai prati naturali circostanti. L’aggiunta di piante legnose identiche a quelle del Monte Barro ha completato il ripristino, dimostrando che il recupero ambientale può davvero superare la “ferita” lasciata dalle attività estrattive.
Bosco di Vanzago: Un Modello di Tutela della Biodiversità
Il modello lombardo di successo si estende anche alla tutela della biodiversità. Il Bosco WWF di Vanzago (MI), un importante sito Natura 2000, è stato al centro di significativi interventi finanziati come misura di compensazione ambientale per Milano Expo.
Gianluigi Pirrera, Vice Presidente Nazionale di AIPIN, spiega come siano stati impermeabilizzati oltre 13.800 mq dei due specchi d’acqua interni al sito, utilizzando tappeti di bentonite e tecniche di ingegneria naturalistica. Questi interventi, accompagnati da misure di wildlife management, hanno permesso di:
- Mantenere la biodiversità e l’equilibrio degli ambienti umidi.
- Ripristinare aree ad alta naturalità.
- Migliorare e diversificare le modalità di fruizione dell’area.
Il Bosco di Vanzago è la prova che un approccio mirato e l’uso di soluzioni naturali possono garantire la conservazione di ecosistemi vitali e la loro accessibilità per il pubblico.
Rigenerazione Urbana e Capitale Naturale: La Visione di AIPIN
Ma l’impegno di AIPIN in Lombardia va oltre le singole aree. Si estende alla rigenerazione urbana, un tema cruciale nell’era del cambiamento climatico.
Flora Vallone, architetto paesaggista e Vice Presidente Nazionale di AIPIN, sottolinea come la lotta al cambiamento climatico non possa basarsi solo su decarbonizzazione ed energie rinnovabili. È fondamentale incrementare il Capitale Naturale e i servizi ecosistemici correlati. La Nature Restoration Law europea, che obbliga i 27 stati membri a ripristinare il 30% degli ecosistemi degradati entro il 2030, conferma questa urgenza.
Nonostante ciò, il consumo di suolo in Italia è ancora elevato (20 ettari al giorno), e la riduzione dell’effetto spugna del terreno causa costi economici e ambientali ingenti. AIPIN propone una “radicale riconversione del fare paesaggio” attraverso l’uso diffuso delle Nature Based Solutions (NBS). Queste soluzioni, ispirate alla Natura, sono sostenibili, inclusive ed eque, capaci di attivare processi adattativi al cambiamento climatico e di coinvolgere le comunità locali.
Le città, in particolare, sono viste come i “laboratori primi e obbligati” per attivare queste buone pratiche. Interventi come nuovi parchi, foreste urbane, viali alberati, tetti e corridoi verdi possono favorire la ritenzione e depurazione delle acque, ridurre l’inquinamento atmosferico, mitigare le isole di calore e generare un microclima attrattivo. In sintesi, le NBS nelle aree urbane possono portare a un benessere tangibile per i cittadini, offrendo servizi ecosistemici preziosi e gratuiti.
Il modello lombardo di ripristino ambientale e di visione per la rigenerazione urbana dimostra l’efficacia dell’ingegneria naturalistica come strumento chiave per un futuro più sostenibile e resiliente.
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