Loading Now

Il serpente più pericoloso al mondo diventa sentinella dell’inquinamento urbano

mamba nero sentinella inquinamento

Il serpente più pericoloso al mondo diventa sentinella dell’inquinamento urbano

Un recente studio pubblicato su Environmental Pollution ha svelato una scoperta sorprendente: in Sudafrica, i mamba neri (Dendroaspis polylepis), uno dei serpenti più velenosi al mondo, stanno rivelando informazioni preziose sull’inquinamento urbano. I loro esemplari, soprattutto quelli che vivono in zone antropizzate, accumulano metalli pesanti nelle squame, diventando bioindicatori naturali della qualità ambientale.


Cosa dicono i ricercatori

Lo studio, condotto presso l’Università del Witwatersrand di Johannesburg, ha analizzato squame prelevate da mamba neri catturati in aree urbane come Durban. I risultati evidenziano concentrazioni elevate di piombo, arsenico, cadmio e mercurio—metalli presenti in quantità ben superiori rispetto ai serpenti provenienti da aree protette.

Il professor Marc Humphries, chimico ambientale, spiega che queste squame offrono una mappatura spaziale dell’inquinamento ambientale. Si possono effettuare clip squamali senza danneggiare i serpenti, rendendo il metodo non invasivo e potenzialmente applicabile in altri contesti urbani.


Un nuovo ruolo per l’iconico predatore

Oltre a fungere da bioindicatori, i mamba neri svolgono un ruolo ecologico cruciale come predatori in cima alla catena, contribuendo al controllo della popolazione di roditori che altrimenti prolifererebbero in ambienti degradati.

Un altro aspetto positivo? Il monitoraggio tramite squame può contribuire a ridurre la persecuzione di questi serpenti da parte degli umani. La loro immagine può passare da minaccia a risorsa scientifica utile per la salute ambientale.


Cosa significa per noi

Questo studio ricorda che la natura osserva e registra, anche quando noi non ce ne accorgiamo. Il mamba nero diventa così sentinella silenziosa di ecosistemi danneggiati, mettendo in luce l’impatto dell’urbanizzazione sull’ambiente.

Cosa possiamo fare:

  • Promuovere il monitoraggio biologico in contesti urbani, anche con specie spesso fraintese.
  • Sostenere spazi verdi connessi, che riducono l’esposizione degli animali all’inquinamento wits.ac.za.
  • Cambiare la percezione collettiva verso specie “pericolose”, vista la loro potenzialità nel rivelare problemi ambientali.

Share this content: