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Pesticidi, associazioni in marcia per un’agricoltura più sostenibile

marcia contro pesticidi

Pesticidi, associazioni in marcia per un’agricoltura più sostenibile

Anche quest’anno, in Veneto e in Alto Adige, ritorna la marcia contro l’uso dei pesticidi portata avanti da comitati locali e sostenuta da sempre più associazioni.

Non a caso, da Cison a Follina, nel cuore delle terre del Prosecco della provincia di Treviso, e a Caldaro, nel centro della monocoltura della mela nella regione altoatesina, si terranno le marce contro i pesticidi, nate nel 2017 dall’iniziativa da un gruppo di attivisti nel trevigiano determinati a sensibilizzare la popolazione locale riguardo alla monocoltura della vite e alle sue conseguenze sulla biodiversità.



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Anche quest’anno sono molteplici le associazioni che hanno deciso di unirsi alle manifestazioni volte a promuovere un’agricoltura più sostenibile. A partire dal WWF che sarà presente alla “Camminata Stop Pesticidial lago di Caldaro. “Il Trentino-Alto Adige, – ricorda l’associazione per l’occasione – ha il triste primato di regione con la più elevata distribuzione di pesticidi per unità di superficie“.

La coltivazione intensiva delle mele in Alto Adige

Come più volto evidenziato anche dal Comitato Stop Pesticidi e dal WWF, la coltivazione intensiva delle mele praticata da alcuni decenni in Trentino-Alto Adige ha portato una serie di impatti negativi sulla flora e sulla fauna locali.

Secondo i dati diffusi dalle associazioni, circa 9 mele su 10 prodotte in regione vengono coltivate mediante il metodo dell’agricoltura chimico-integrata che richiede l’impiego massiccio di sostanze come fungicidi, acaricidi, insetticidi, erbicidi chimici e ormoni vegetali. Nel 2024, riportano ancora gli ambientalisti, sono state autorizzate ben 570 sostanze per la coltivazione del melo in Alto Adige.

Pesticidi e agricoltura sostenibile: quale strada intraprendere

Tuttavia, i pesticidi utilizzati nei campi, sempre più studi dimostrano, non rimangono confinati, ma si diffondono nell’ambiente circostante, contaminando spazi adiacenti e compromettendo la qualità del suolo, dei corsi d’acqua e dell’aria.

Inoltre, l’espansione della monocoltura delle mele ha portato alla distruzione di habitat critici per la flora e la fauna locali. Secondo i dati della Lista Rossa delle specie animali in pericolo, circa 1100 specie sono minacciate in Alto Adige a causa di questa pratica agricola. Ad esempio, ogni anno si verificano episodi di moria delle api, con gravi ripercussioni sull’equilibrio dell’ecosistema.

Per rendere l’agricoltura più sostenibile, le associazioni e cittadini uniti nella marcia di domani 1° mggio, propongono allora diverse soluzioni, tra cui il divieto dell’uso dei pesticidi chimici più pericolosi, il potenziamento dell’agricoltura biologica e biodinamica, e la creazione di aree tampone per limitare l’entrata dei pesticidi nei corsi d’acqua.

L’uso dei fitosanitari ed il business da 100 milioni di euro

Non solo, se vietare completamente l’uso di fitosanitari risulta è difficile — data anche la portata del business che, secondo le stime, si aggira attorno ai 100 milioni di euro solo in Alto Adige — la richiesta avanzata alle istituzioni provinciali dal Comitato No Pesticidi e dagli attivisti è quella di migliorare il monitoraggio della qualità dell’aria, del suolo e della vegetazione.

“L’utilizzo dei pesticidi riguarda tutti e in particolare chi vive intorno ai meleti o chi transita lungo le ciclabili adiacenti”, ha dichiarato Luigi Mariotti portavoce del Comitato Stop Pesticidi al Corriere della Sera. “La scienza ha bisogno di capire quali possano essere i rischi nel lungo periodo di una esposizione agli agrofarmaci prolungata nel tempo, conoscendo anche gli effetti dell’utilizzo di un mix di pesticidi, non solo delle singole sostanze”.

Vigneti e pesticidi: la marcia da Cison e Follina

Alla marcia contro i pesticidi in programma sempre il 1° maggio nel trevigiano, tra Cison e Follina, ha dato la sua adesione anche il consigliere regionale dem, Andrea Zanoni candidato al Parlamento europeo.

I dati sull’utilizzo dei pesticidi in Veneto sono “drammatici”, ha commentato Zanoni confermando la sua partecipazione all’evento di domani. “Ogni anno in Veneto vengono utilizzati una media di 3 chili e 3 etti di pesticidi per ogni abitante, pari ad un totale di 15,8 milioni di chili e con un aumento del 7% negli ultimi dieci anni”.

Secondo quanto racconta ancora il candidato dem, per la Provincia di Treviso i numeri sono ulteriomente negativi. Qui infatti si registra una media di 4 chili e 8 etti di pesticidi per ogni persona, corrispondenti a un totale di 4,2 milioni di chili, con un aumento del 22% nell’ultimo decennio.

La superficie coltivata a biologico arretra

“E intanto la superficie coltivata a biologico, invece di aumentare come richiesto dall’UE, sta diminuendo. Mentre in Veneto siamo ad appena il 5% di superficie coltivata a biologico, pari a 39.500 ettari ed una perdita negli ultimi anni di oltre 8.500 ettari, la media nazionale è di circa il 17,5%. Tutto questo avendo presente che l’obiettivo dell’Unione Europea è del 25% entro il 2030”, ha proseguito Zanoni.

“L’aumento incessante di superficie coltivata a vigneti con i trattamenti da chimica di sintesi non fa altro che peggiorare una situazione ben rappresentata dagli ultimi rapporti ARPAV sullo stato delle acque di falda e superficiali, che dimostrano un costante aumento di presenza di pesticidi (tra questi troviamo: Ampa, Glifosato, Metholachlor e Nicosulfuron)”, ha concluso quindi il consigliere regionale.

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