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Medicina estetica e impatto ambientale: l’appello del presidente Aiteb

Medicina estetica e impatto ambientale: l’appello del presidente Aiteb

Anche la medicina estetica contribuisce al consumo di risorse e alla produzione di rifiuti. A ricordarlo è Giovanni Salti, presidente di Aiteb (Associazione Italiana Terapia Estetica Botulino), che invita operatori sanitari e pazienti a riflettere sull’importanza della sostenibilità ambientale in ambito clinico.

Secondo Salti, ogni professionista del settore dovrebbe interrogarsi sul proprio ruolo nella gestione delle risorse, affrontando il tema non come una tendenza passeggera, ma come una responsabilità concreta e quotidiana.

La sostenibilità in clinica

“La sostenibilità ambientale non è marketing né moda, ma cultura e civiltà condivisa”, sottolinea il presidente di Aiteb. L’obiettivo è portare l’attenzione sugli impatti generati da strumenti, materiali e protocolli utilizzati nella pratica quotidiana della medicina estetica.

Ridurre gli sprechi, gestire correttamente i materiali di consumo e fare scelte più responsabili sono azioni semplici, ma con un impatto significativo sull’ambiente. Anche il singolo gesto, se ripetuto ogni giorno da operatori e strutture, può contribuire a una trasformazione positiva.

Estetica e sostenibilità

“Non si tratta di inventare soluzioni miracolose o inseguire tendenze appariscenti – precisa Salti – ma di agire con consapevolezza, anche nelle attività più semplici.” L’invito è quello di integrare la sostenibilità nelle pratiche mediche di ogni giorno, senza stravolgere l’identità del settore.

L’estetica, dunque, può andare di pari passo con l’etica ambientale. Secondo il presidente di Aiteb, la medicina estetica ha tutte le carte in regola per diventare un esempio virtuoso e dimostrare che bellezza e rispetto per l’ambiente possono coesistere.

Medicina estetica più responsabile

L’auspicio finale è quello di costruire una cultura condivisa della sostenibilità, che coinvolga non solo gli operatori ma anche i pazienti. La consapevolezza ambientale deve diventare parte integrante della relazione medico-paziente e della gestione della clinica.

Giovanni Salti conclude con una visione chiara: “Il nostro settore può dare l’esempio, mostrando che estetica e sostenibilità non sono in contraddizione, ma parte della stessa cultura”.

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