Loading Now

Micro e nanoplastiche, il cibo è contaminato anche dagli imballaggi

imballaggi plastica

Micro e nanoplastiche, il cibo è contaminato anche dagli imballaggi

Le micro e nanoplastiche, particelle di plastica di dimensioni inferiori a 10 millimetri, sono ormai un problema noto per l’ambiente e la salute umana. Tuttavia, una nuova ricerca lanciata dal Food Packaging Forum ha messo in evidenza una preoccupante fonte di queste particelle: gli imballaggi alimentari. Lo studio, che analizza 103 ricerche precedenti, ha rivelato che la plastica presente negli imballaggi e nei materiali che entrano in contatto diretto con il cibo è una delle principali fonti di micro e nanoplastiche nel nostro organismo.



Ap-set-banner-Ambiente-in-Salute-728x90-1 Micro e nanoplastiche, il cibo è contaminato anche dagli imballaggi
Ap-set-banner-Ambiente-in-Salute-240x400-2 Micro e nanoplastiche, il cibo è contaminato anche dagli imballaggi

La scoperta

La ricerca, pubblicata sulla rivista npj Science of Food, ha analizzato diversi studi scientifici che hanno esaminato la presenza di micro e nanoplastiche in alimenti a contatto con imballaggi di plastica o utensili da cucina in plastica. I risultati mostrano che il cibo entra in contatto con particelle invisibili di plastica non solo durante il confezionamento, ma anche durante l’uso quotidiano di articoli come bottiglie di plastica e taglieri. Le particelle di plastica possono migrare dal materiale di imballaggio al cibo durante il contatto, e queste microplastiche finiscono nei nostri corpi, dove sono state rinvenute in vari organi, incluso il cervello.

Secondo lo studio, i materiali plastici utilizzati negli imballaggi alimentari sono una fonte significativa di micro e nanoplastiche nei cibi. La ricerca suggerisce che questo fenomeno sia sottovalutato e che non venga dato sufficiente rilievo all’esposizione umana a queste particelle attraverso gli alimenti. Gli autori dello studio hanno creato una mappa sistematica che raccoglie le evidenze scientifiche sulla migrazione delle particelle da imballaggi plastici verso gli alimenti, dimostrando la correlazione tra l’uso quotidiano di plastica e l’introduzione di microplastiche nel nostro organismo.

Contaminazione alimentare

Gli imballaggi alimentari non sono l’unico responsabile di questa contaminazione: anche utensili come taglieri, bottiglie e altri articoli che vengono in contatto con il cibo possono rilasciare micro e nanoplastiche. Le particelle di plastica, una volta a contatto con il cibo, si trasferiscono facilmente nei tessuti alimentari, entrando nel nostro organismo senza che ce ne accorgiamo.

Per contrastare questa situazione, i ricercatori hanno creato una dashboard che raccoglie e rende accessibili i dati relativi alla presenza di micro e nanoplastiche negli alimenti. Questo strumento consente agli utenti di filtrare le informazioni in base al tipo di imballaggio, ai materiali utilizzati, alla presenza di microplastiche e alla loro dimensione, fornendo così un quadro dettagliato di come e dove queste particelle si stiano accumulando nei nostri cibi.

Impatti sulla salute

Le micro e nanoplastiche sono particelle così piccole da poter essere assorbite dal nostro organismo. Alcuni studi suggeriscono che l’accumulo di queste particelle potrebbe avere effetti negativi sulla salute umana, anche se gli effetti a lungo termine sono ancora oggetto di ricerca. Le particelle di plastica, infatti, potrebbero essere trasportate nel sangue, nei tessuti e persino nel cervello, creando preoccupazioni per possibili danni cellulari o reazioni infiammatorie.

Secondo i ricercatori, è essenziale l’introduzione di normative che obblighino le aziende a testare la migrazione di micro e nanoplastiche dagli imballaggi alimentari. Le attuali regolamentazioni non sono sufficienti a garantire la sicurezza dei consumatori, e l’implementazione di un quadro armonizzato di test e reporting è fondamentale per raccogliere dati affidabili e orientare le decisioni politiche future.

Share this content: