Cosa sono i forni urbani di Milano e perché è partito l’esposto del Codacons

Il Codacons ha deciso di passare all’azione legale contro l’amministrazione comunale di Milano, presentando un esposto alla Procura della Repubblica. L’associazione chiede di sospendere l’approvazione di nuovi progetti urbanistici che non prevedano un’adeguata presenza di verde urbano e di modificare quelli già deliberati, citando come esempi piazza San Babila, Cordusio e Cairoli.

L’accusa del Codacons si basa su quanto espresso dal comitato tecnico scientifico del Piano Aria Clima, un organo composto da esperti scelti dal Comune stesso. Secondo l’associazione, il comitato avrebbe dichiarato chiaramente che “l’inserimento di verde di alto fusto per creare zone d’ombra e ridurre le temperature deve essere considerato una priorità assoluta”. Nonostante ciò, il Codacons denuncia che “i rendering finali parlano chiaro: cemento ovunque, alberi scomparsi”. Questo nei fatti crea dei veri e propri urbani.

Una Scelta Miope che Danneggia la Salute e la Sostenibilità

L’Avv. Donzelli, presidente del Codacons, non usa mezzi termini: “In piena emergenza climatica, è inaccettabile che una città come Milano, che si dichiara capitale dell’innovazione e della sostenibilità, realizzi nuove piazze simili a forni urbani, totalmente prive di ombra e verde pubblico.”

Donzelli definisce la situazione una “scelta miope” che rischia di nuocere gravemente alla salute dei cittadini. Questa preoccupazione è particolarmente rilevante considerando che i mesi estivi vedono ondate di calore “sempre più frequenti, gravi e pericolose”, rendendo essenziale la presenza di spazi verdi e ombreggiati per mitigare l’impatto delle alte temperature.

L’esposto del Codacons intende quindi mettere sotto la lente d’ingrandimento le decisioni urbanistiche del Comune di Milano, chiedendo un ripensamento che tenga conto delle reali esigenze ambientali e sanitarie della popolazione, in linea con gli obiettivi di sostenibilità che la città si propone di raggiungere.