Ozono alle stelle nell’estate 2025: i dati allarmanti del monitoraggio a Torino
A luglio il Comitato Torino Respira, con la collaborazione dei volontari e delle volontarie di FIAB Torino Bike Pride, ha realizzato la seconda edizione della campagna di monitoraggio civico dell’ozono. L’iniziativa, chiamata “Lo smog uccide anche d’estate”, ha avuto l’obiettivo di misurare la presenza di questo inquinante in diversi punti della città e dell’area metropolitana. L’ozono troposferico rappresenta una minaccia crescente, soprattutto durante i mesi estivi, quando le condizioni meteorologiche favoriscono la sua formazione.
Come si forma l’ozono e perché aumenta in estate
L’ozono non viene emesso direttamente, ma si forma in atmosfera attraverso reazioni chimiche che coinvolgono ossidi di azoto e idrocarburi, in presenza di forte irraggiamento solare. Per questo motivo le sue concentrazioni aumentano nei mesi estivi e risultano particolarmente elevate nelle aree verdi, nelle zone agricole e in luoghi situati a quota maggiore. Il cambiamento climatico contribuisce inoltre a incrementare il numero di giorni caldi e soleggiati, amplificando il problema.
La campagna di monitoraggio 2025
La campagna ha previsto l’installazione di 60 campionatori passivi in diverse aree di Torino e nei comuni limitrofi. I dispositivi sono stati collocati soprattutto in parchi, giardini, orti urbani, aree ospedaliere e impianti sportivi, con l’obiettivo di valutare l’esposizione dei cittadini nei luoghi più frequentati durante l’estate.
I risultati: livelli più alti rispetto al 2024
I dati dell’estate 2025 mostrano concentrazioni di ozono generalmente superiori a quelle rilevate nel 2024. Le condizioni meteorologiche, caratterizzate da giornate molto calde e cieli sereni, hanno giocato un ruolo determinante.
Le aree con le concentrazioni più elevate includono:
Ospedale Mauriziano e Clessidra
Parco Vittime del Rogo Thyssen-Krupp
Corso Orbassano 25
Parco Europa
Parco Rignon
Allianz Stadium
Giardino Giuseppe Levi
Parco Cavalieri Vittorio Veneto
Parco Ruffini
I dati raccolti confermano inoltre la coerenza con le rilevazioni ARPA: i siti rurali presentano valori più alti rispetto a quelli urbani, mentre all’interno della città la distribuzione dell’ozono resta complessa e difficile da rappresentare con la rete di monitoraggio attuale.
Impatti sulla salute e rischi per la popolazione
Gli effetti dell’ozono sulla salute sono simili a quelli di altri inquinanti atmosferici e colpiscono principalmente l’apparato respiratorio e cardio-circolatorio. L’esposizione diventa particolarmente pericolosa durante le ondate di calore, quando caldo estremo e ozono elevato si sommano, aumentando i rischi per la popolazione.
Alcune aree verdi frequentate da sportivi mostrano concentrazioni preoccupanti, soprattutto nel tardo pomeriggio, quando molte persone praticano attività fisica all’aperto.
Le considerazioni di Torino Respira
Il presidente del Comitato Torino Respira, Roberto Mezzalama, ha sottolineato come i risultati dimostrino la diffusione dell’ozono a livelli pericolosi in molti luoghi frequentati da famiglie e sportivi. Ha inoltre evidenziato la necessità di:
informare meglio la cittadinanza sui rischi dell’esposizione nelle ore più critiche;
potenziare la rete di monitoraggio, oggi insufficiente a descrivere la complessità della distribuzione dell’ozono in città;
adottare misure di riduzione del traffico anche in estate, seguendo le esperienze di città come Lione e Parigi;
investire nell’aumento del verde urbano per ridurre temperature e insolazione nelle aree più calde.
La campagna “Scegli di vivere due anni in più”
Durante la serata di presentazione, Torino Respira ha ricordato la recente campagna informativa “Scegli di vivere due anni in più”, sviluppata in collaborazione con l’Ordine dei Medici della Provincia di Torino. L’iniziativa porta negli studi medici materiali informativi destinati sia al personale sanitario sia ai cittadini, con l’obiettivo di sensibilizzare sugli effetti dell’inquinamento atmosferico.
Promuovere comportamenti protettivi, come ridurre l’uso dell’auto, favorire la mobilità attiva e prestare attenzione agli orari di esposizione all’ozono, rappresenta un importante atto di salute pubblica, soprattutto per tutelare le persone più fragili.
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