Tecnologia italiana rivoluziona il monitoraggio marino: al via il progetto ISPRA nel Golfo di Follonica
Dal primo agosto è entrato in funzione un avanzato sistema di monitoraggio subacqueo in tempo reale nel Golfo di Follonica, lungo la costa toscana tra Livorno e Grosseto. Si tratta del più importante dispiegamento di questa tecnologia nel Mediterraneo e nell’Unione Europea, realizzato da ISPRA nell’ambito del piano MER (Marine Ecosystem Restoration) del PNRR, con la tecnologia sviluppata dalla società italiana WSense.
Questa innovazione nasce per supportare la sostenibilità ambientale di una delle aree italiane più rilevanti per l’acquacoltura, dove operano impianti di piscicoltura e molluschicoltura su circa 1.600 ettari.
Monitoraggio qualità delle acque
Il sistema consente di raccogliere ogni giorno tra 1.530 e 2.040 dati ambientali, contro i 5 o 6 rilevabili con i metodi tradizionali. Questo è possibile grazie a una rete di sensori subacquei senza fili, modem sottomarini, ripetitori e boe con unità WiFi di superficie. I sensori operano tra i 3 e i 28 metri di profondità, garantendo una copertura estesa e continua.
Nel corso di un anno, si stima che saranno raccolti tra 560.000 e 747.000 dati, disponibili in tempo reale sulla piattaforma online del progetto MER.
I parametri monitorati
Il sistema è composto da 9 stazioni di campionamento, di cui 8 dotate di sensori multiparametrici per rilevare temperatura, ossigeno disciolto, torbidità e conduttività. Due stazioni, vicine agli allevamenti di mitili, dispongono anche di sensori per la clorofilla e per l’attività batterica totale (BOD).
La nona stazione ospita un correntometro che registra l’intensità e la direzione delle correnti su 14 livelli di profondità, per un totale di 64 punti di misurazione in tempo reale.
Intelligenza artificiale per la tutela degli ecosistemi
Il volume di dati raccolti consentirà agli esperti ISPRA di analizzare le condizioni ambientali con grande dettaglio, valutando variazioni stagionali, impatti climatici e possibili perturbazioni anomale. Questo permetterà di migliorare la gestione degli impianti di acquacoltura e di prevenire criticità.
Secondo Chiara Petrioli, CEO di WSense, si tratta di un salto tecnologico che apre la strada all’applicazione di big data e intelligenza artificiale nel monitoraggio marino, con importanti ricadute per la tutela degli ecosistemi.
Un salto di efficienza rispetto ai metodi tradizionali
Il sistema realizzato da WSense riduce drasticamente i costi e l’impatto ambientale rispetto alle tecnologie tradizionali. Ottenere lo stesso volume di dati con i metodi attuali avrebbe richiesto la posa di chilometri di cavi sul fondale marino e operazioni costose e complesse. In confronto, l’investimento ISPRA di circa 500 mila euro consente un costo per dato inferiore a un euro su base annuale, con tre anni di operatività prevista.
Allarmi automatici e accesso ai dati
Il sistema è dotato di una piattaforma web-cloud per la visualizzazione dei dati e il confronto in tempo reale, disponibile per autorità di controllo e operatori del settore. Gli utenti, formati tramite un apposito training, possono accedere alle informazioni ambientali con interfaccia intuitiva.
È inoltre attivo un sistema di allerta automatica, che invia notifiche via email in caso di superamento di soglie prestabilite per ciascun parametro monitorato.
Acquacoltura sostenibile
Grazie a questa innovazione, ISPRA si posiziona tra le realtà più avanzate a livello globale nel campo del monitoraggio ambientale subacqueo. Il progetto rappresenta un esempio concreto di come la tecnologia possa supportare la crescita sostenibile dell’acquacoltura, un settore destinato a espandersi per rispondere alla crescente domanda alimentare mondiale.
In futuro, i dati raccolti nel Golfo di Follonica potranno essere trasmessi anche via satellite, rendendoli accessibili in ogni parte del mondo.
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